P.R.C. Federazione di Terni
Circolo “Velino”
Con la vendita della ex scuola elementare di Piediluco, quella parte di memoria che caratterizza l’appartenenza alla propria storia e ricordi ha subito una irrimediabile offesa.
Questa struttura per la nostra collettività, oltre a rappresentare un valore culturale ne ha anche in sé uno oggettivo, derivante dal riconoscimento ottenuto da parte della Sovra Intendenza delle Belle Arti della regione Umbria che riconosce alla stessa, valenza artistica di rilevante pregio.
Questa scelta sembra essere l’ennesima occasione persa dalla politica per interpretare le esigenze della gente, mettendo a sistema di servitù sociale la conoscenza e i patrimoni collettivi.
Rivendichiamo con fervore la praticità, senza costi aggiuntivi per la comunità, della nostra proposta: di utilizzare la suddetta struttura per creare un centro poli-funzionale che in se contenesse tutta la rete dei servizi utili alla collettività, servizi che oggi vengono erogati in strutture fatiscenti, non accoglienti e collocati logisticamente in siti difficilmente raggiungibili, tutti lontani da zone adibite a parcheggio e con strutture non a norma perché la loro parte strutturale di accesso pubblico, non ha previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Tanto meno condividiamo l’impostazione di chi oggi propone su quella struttura ipotetici musei interattivi con ingresso a pagamento, guarda caso gli stessi soggetti che portarono avanti nel decennio scorso, da amministratori, il progetto di ostello della gioventù, naufragato indecorosamente, come tutti i piedilucani ricordano.
Con rammarico denunciamo l’inutilità di tutti quei processi democratici avvenuti previo assemblee largamente partecipate che avevano rivendicato il diritto di destinare quella pubblica proprietà a favore della collettività di Piediluco.
Il mese scorso dopo l’ennesimo dibattito pubblico, il Presidente della Circoscrizione Est il Sig. re Bolletta Stefano, presente in quella occasione, mostrò con dichiarazioni esplicite sensibilità verso la nostra proposta tanto da dichiarare il suo impegno per veicolarla all’interno delle istituzioni, ma dopo pochi giorni abbiamo appreso dai mass media che l’ennesima razionalizzazione perpetrata per “fare cassa” conteneva nelle valutazioni solo elementi irrazionali.
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