Coordinamento Femminile
(Silvia Menecali, Dina Porrazzini, Simona Fabrizzi, Elisabetta Piccolotti)
Tramite la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne; una data in ricordo delle sorelle Mirabal, torturate, stuprate e uccise dai servizi segreti militari di Santo Domingo, nel 1960 sotto la dittatura di Trujillo, per aver voluto visitare dei prigionieri politici.
Le donne del Coordinamento Regionale di Sinistra e Libertà aderiscono alla Manifestazione Nazionale che si terrà a Roma sabato 28 novembre, per sottolineare ancora che la violenza contro le donne non è soltanto un fatto privato o di cronaca nera, ma interessa tutte e tutti: esso riguarda il rapporto di potere degli uomini sulle donne, sia nella sfera personale che pubblica.
La violenza contro le donne è una violenza di genere riconosciuta dalla comunità internazionale come una sostanziale violazione dei diritti umani: si esprime in vari modi ed in tutti i paesi del mondo, è un fenomeno in gran parte nascosto e sottostimato, che colpisce donne di ogni età, etnia e classe sociale e che si consuma nella maggior parte dei casi tra le mura domestiche.
Nonostante i dati siano tutt’altro che confortanti (1 donna su 3 nel mondo subisce o ha subito violenza nel corso della sua vita ed il 70 % di queste violenze avviene tra le mura domestiche), i governi continuano ad ignorare la realtà e a strumentalizzare la violenza maschile sulle donne per approvare leggi razziste, xenofobe, e lesive dei diritti dei/delle cittadini/e, come il pacchetto sicurezza: così facendo, viene perpetuato un atteggiamento discriminatorio nei confronti della donna.
Le donne del Coordinamento Umbro di Sinistra e Libertà saranno in piazza contro la violenza maschile sulle donne, per la libertà di scelta sessuale e di identità di genere. Per un’informazione libera e non sessista; contro lo sfruttamento del corpo delle donne a fini politici ed economici; contro ogni forma di discriminazione e razzismo, per una scuola che educhi alla convivenza civile tra i sessi e le culture diverse.
La violenza sulle donne non è mai normale, lecita o accettabile e non dovrebbe mai essere tollerata o giustificata. Ognuno -individui, comunità, governi, organismi internazionali- ha una propria responsabilità nel porvi fine e nel riparare la sofferenza provocata.
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