PERUGIA - La Cisl si mobilita sia a livello nazionale che regionale perseguendo una logica di interventi funzionali alla costruzione di un nuovo patto fiscale per la riduzione delle tasse che sono sempre più insostenibili per chi le ha sempre pagate. “Il federalismo fiscale deve essere un’occasione per diminuire le tasse su stipendi e pensioni” a dichiararlo con forza la segreteria regionale Cisl Umbria nel corso della conferenza stampa di stamani, 27 novembre, alla quale hanno preso parte tutte le strutture territoriali e di categoria.
Un esecutivo straordinario per lanciare la mobilitazione e strutturarla nei posti di lavoro, tra i lavoratori. Sette sono e saranno le direttrici di manovra a livello nazionale, che troveranno coesa e attiva rispondenza a livello locale: riduzione del carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, sostegno alla famiglia con il nuovo assegno familiare, incentivare il secondo livello contrattuale con la detassazione, lotta all’evasione fiscale, fisco premiale per le imprese che investono e non riducono l’occupazione, tassazione di rendite e patrimoni, federalismo fiscale.
“La manovra che vuole mettere in piedi la Cisl –ha sottolineato il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra- ha lo stesso valore di un aumento retributivo contrattuale. Dovremo essere pressanti con le istituzioni locali, proprio come lo saremo a livello nazionale, per mettere in atto la nostra strategia di aiuto reale per i lavoratori, le famiglie e i pensionati strutturando, anche a livello locale, la lotta all’evasione fiscale attraverso la promozione del contrasto di prossimità.
Questa operazione –ha spiegato il numero uno della Cisl Umbria- sarà possibile attraverso appositi accordi tra i comuni e l’ufficio delle entrate e incentivato dalla Regione con apposita norma da concordare nel prossimo bilancio regionale. Una sinergia di azioni per uscire dalla crisi, con regole migliori in vista di un mondo più equo, giusto e solidale”. Nel corso dell’esecutivo è stata condivisa l’idea che solo attraverso una politica sociale in grado di supportare i lavoratori, le famiglie e i pensionati sarà possibile aumentare i consumi con fondamentali ricadute in termini di ripresa e di rilancio dell’economia.
Nello specifico nella conferenza stampa della Cisl dell’Umbria si è trattato di Naf (nuovo assegno famigliare) come di uno strumento universale, più semplice, trasparente anche a favore degli incapienti. La Cisl, a riguardo, ha spiegato che “l’unificazione degli assegni al nucleo familiare e delle detrazioni per familiari a carico, asili nido, non autosufficienti in un unico strumento permetterebbe una notevole semplificazione, una maggiore trasparenza e l’inclusione di quei contribuenti in tutto o in parte esclusi. Il nuovo assegno –hanno continuato- verrebbe designato in base al reddito familiare e all’ampiezza della famiglia e darebbe un sostegno maggiore rispetto ai livelli attuali”.
Riguardo al fisco, la Cisl dell’Umbria sostiene che “è necessario spostare il peso sui patrimoni e sulle rendite finanziarie. Gli squilibri esistenti nel nostro sistema fiscale e l’elevato debito pubblico implicano che la diminuzione della tassazione sul lavoro e gli aiuti alla famiglia debbano essere almeno in parte finanziati con un aumento della tassazione sulle rendite e i patrimoni. Questo in concomitanza con la riduzione della tassazione sulle imprese più meritevoli che investono e che non riducono la base occupazionale”.
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