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Il Perugia Calcio Spa, che vede come socio unico la Ge.Se. di Ezio Barbieri (che ne è quindi il proprietario), è una società con 120mila euro di capitale sociale e perdite per 2.510.556 euro (dati riferiti al 31 maggio 2009). Sulle colonne di Umbrialeft ieri (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/27231) ci chiedevamo se la riduzione di capitale fatta il 14 luglio scorso fosse dovuta, così come recita il Codice, per perdite o per esuberanza (cioè quando il capitale viene ridotto se la società lo considera troppo elevato rispetto agli obbiettivi della sua ragione sociale). La risposta alla nostra domanda sta nelle prime due righe dell’articolo e nel verbale dell’assemblea del 14 luglio scorso di cui Umbrialeft ha preso visione. In quel dì di fronte al notaio Paolo-Efisio Anedda Angioy ci sono Covarelli Leonardo intervenuto quale amministratore unico e legale rappresentante della Perugia Calcio Spa, Barbieri Ezio come amministratore unico e legale rappresentante della Ge.Se Gestioni e Servizi Srl e i membri del collegio sindacale (Mattiacci Maria Luisa, Castellani Stelvio, assente giustificato Rossi Mario). Essendo quindi tutto in regola si procede con l’ordine del giorno dell’assemblea. Che recita: “Azzeramento e ricostituzione ai minimi di legge (i famosi 120mila euri, ndr) del capitale sociale a seguito della perdita al 31 maggio 2009 di 2.510.556 euro”. Di conseguenza va modificato l’articolo 6 dello statuto della società, ossia quello relativo al capitale sociale. Nella sua relazione all’assemblea Covarelli dice sostanzialmente che si rende necessario il ripianamento della suddetta perdita e sostiene che l’attuale crisi finanziaria sia “di natura congiunturale e non strutturale”. E che quindi “il risanamento dei conti e la prosecuzione dell’attività sociale appaiono consigliabili”. Bene, ma come si pensa di abbattere le perdite? E’ presto detto: di quei quasi 3 milioni uno viene “abbattuto” tramite l’azzeramento del capitale mentre per il restante milione e 510.556euro si procederà mediante utilizzo parziale della voce “riserva versamento c/futuro aumento capitale sociale”. Una formula oscura che non significa altro che questo: è come dire che qualcuno verserà quei soldi tra un po’, non subito. Se questi soldi al momento siano stati versati o meno non è dato saperlo. Comunque sia, con queste due operazioni, le perdite sono “abbattute”. Il passo successivo è la ricostituzione del capitale. Cioè gli ormai famosi 120mila euri (divisi in 6 azioni da 20mila euri cadauna) che vengono interamente versati dal Barbieri Ezio tramite un assegno non trasferibile (n. 0066660091 tratto in quel dì sulla Banca Popolare di Spoleto) versato nelle casse del Perugia Calcio. Barbieri Ezio che diventa così il socio unico del Perugia Calcio e quindi il proprietario. Covarelli infatti durante l’assemblea si dichiara “non interessato” alla ricostituzione del capitale sociale: lui penserà solo al ripianamento delle perdite. LA SITUAZIONE PATRIMONIALE Spulciando per bene sia la situazione patrimoniale che il conto economico viene fuori quanto segue. Ossia che il Perugia Calcio ha, per quanto riguarda le positività, due milioni di “immobilizzazioni immateriali”, cioè i cartellini dei giocatori, il marchio (5802 euro) e così via. Cose immateriali appunto. Quelle materiali infatti (impianti e macchinari, attrezzature, mobili, arredi e così via) ammontano a 172.942,61 euro. I crediti invece sono 710.479,49 euro. I crediti “verso altri” sono 539mila euro, quelli tributari 7010 euro mentre le disponibilità liquide sono 3955 euro. Più che la cittadella dello sport, ci scappano al massimo le sementi per fare un pratino. Venendo al lato delle passività invece ci sono i famosi euri che quasi costarono l’iscrizione al campionato, l’altrettanto famoso “riserva verso c/futuro aumento di capitale” e i debiti verso le banche. Scritti in verità in maniera un po’ strana. Vicino alla voce “debiti verso banche” infatti c’è scritto -434.875,99: possibile che esista una passività col segno meno? Quei soldi sono da prendere o da dare? Sicuramente da dare invece sono 195.879,39 euro alla Crediumbria, 649 alla Banca Sella, 101mila alla Banca Mantignana, 1590 alla E/C Cartasì Bps, 381mila alla Banca Marche. I debiti verso “altri finanziatori” invece ammontano a 337mila euro. E poi ci sono i debiti verso i fornitori, che sono 714mila euro. Nella voce “Altri debiti”, che ammonta a 995mila euro, ci sono compresi debiti verso personale (816mila euro), compensi per prestazioni (-1170 euro), debiti vari (50715 euro) e compensi amministratore (cioè Covarelli), che ammontano a 129.250 euro. Il totale a pareggio fa 5.954.311,53. Ma con quasi 3 milioni di perdite. Sulla base di cosa si pensa alla cittadella dello sport? E sulla base di cosa si pensa di fare la campagna acquisti di gennaio? Come recita un tormentone dei tifosi: è tutt'aposto o no? Condividi