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E' dedicata alle arringhe delle parti civili l'udienza di oggi, appena cominciata davanti alla Corte d'assise di Perugia, del processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. La prima a prendere la parola è stata l'avvocato Letizia Magnini, legale della proprietaria dell'abitazione di via della Pergola teatro del delitto. Sono intervenuti l'avvocato Carlo Pacelli, per Patrick Lumumba. Il musicista congolese è costituito solo nei confronti della Knox accusata di calunnia nei suoi confronti per averlo accusato della morte della Kercher, addebito dal quale è stato poi totalmente prosciolto. Prenderanno infine la parola gli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna, per i familiari di Meredith Kercher. Nell'udienza preliminare i legali avevano già quantificato in 25 milioni di euro il danno complessivo per la famiglia. Presenti in aula Sollecito e la Knox, quest'ultima jeans e maglione rosa, visibilmente tesa in volto. Ha chiesto per la proprietaria della casa di via della Pergola un risarcimento da quantificare in sede civile ma con una provvisionale di 37 mila e 800 euro l'avvocato Letizia Magnini che la rappresenta nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. Il legale ha parlato dei danni subiti dalla casa e degli interventi di ristrutturazione compiuti. Ha poi sottolineato che il casolare ''è rimbalzato su tutti gli organi d'informazione come la villetta degli orrori''. L'avvocato Magnini ha infine sostenuto che l'affitto dell'abitazione ''è l'unica fonte di reddito per la proprietaria insieme alla sua pensione''. Ha parlato invece di una Amanda Knox ''spregiudicata nel calunniare'' l'avvocato Carlo Pacelli, legale di parte civile per il musicista costituitosi nei confronti dell'americana solo per il reato di calunnia, nella sua arringa davanti alla Corte d'assise di Perugia. ''Poche parole dette dalla perfida e astuta Amanda Knox alla squadra mobile 'ricordo confusamente l'ha uccisa lui...' – ha sottolineato il legale - hanno distrutto Patrick Lumumba come uomo, padre e marito''. L'avvocato Pacelli ha ricordato che la Knox si recò spontaneamente in questura quando venne poi arrestata insieme a Sollecito. ''E' una enorme bugia – ha aggiunto - quando dice che il nome di Patrick le è stato suggerito dalla polizia''. ''Solo chi lo aveva fatto poteva sapere'' ha sottolineato Pacelli riferendosi alla dinamica del delitto riferita dalla Knox alla polizia. All'arringa la Knox ha assistito senza mai guardare verso il legale, con lo sguardo fisso davanti a sé. Condividi