CITTA' DI CASTELLO - Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria, definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso incidentale, e, per l’effetto, dichiara inammissibile il ricorso principale”. “Così ha deciso in Perugia nella camera di consiglio del 2 settembre 2009 con l’intervento dei Magistrati Pier Giorgio Lignani, presidente; Carlo Luigi Cardoni, consigliere; Stefano Fantini, consigliere, estensore.
Con queste stringate parole, al termine di una copiosa disamina di 26 pagine, il Tar dell’Umbria conferma la legittimità dell’affidamento dell’incarico di progettazione della variante al Prg da parte del Comune di Città di Castello all’
équipe guidata dal professor Gianluigi Nigro.
In altre parole, il Tar ha accolto il controricorso proposto dal gruppo del professor Nigro ed ha sentenziato che, stando alle carte, il raggruppamento di professionisti classificatosi secondo avrebbe dovuto essere addirittura escluso dalla gara per carenze riscontrate nella documentazione amministrativa prodotta in allegato alla domanda di partecipazione ed espressamente richiesta dal bando, pena l’esclusione.
“Esprimo prima di tutto la piena soddisfazione dell’amministrazione comunale - ha dichiarato il sindaco Cecchini - per il risultato finale che ci permette di continuare con tutta la serenità necessaria il lavoro per la revisione del Prg e la collaborazione già avviata con il professor Nigro ed i professionisti che lo affiancano”.
“La stessa sentenza del Tar mostra come il giudizio sull’agire amministrativo si fonda spesso su aspetti formali. È comprensibile che ad aspetti formali si siano appellati, nella loro disputa con il comune, i professionisti classificatisi al secondo posto per tentare di far valere le loro ragioni, anche a rischio di risultare soccombenti ad argomentazioni ugualmente formali opposte al contrario, così come è in effetti accaduto. Come a dire: ‘chi di spada ferisce, di spada perisce’”.
“Mi sembra di poter invece considerare poco comprensibile che su aspetti meramente formali, e non sulla sostanza delle scelte e delle decisioni, si fondi la posizione di consiglieri comunali la cui funzione dovrebbe al contrario suggerire l’approfondimento degli scenari strategici per lo sviluppo della città e non la ricerca di sassolini da gettare con smisurata enfasi nel funzionamento degli ingranaggi della macchina amministrativa”.
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