CITTA' DI CASTELLO - Il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini si è incontrata con il soprintendente ai beni archeologici Gabriele Baldelli, accompagnato dall’ispettore di zona Marisa Scarpignato. All’incontro erano presenti il dirigente del settore urbanistico del comune Federico Calderini ed i tecnici Marco Onofri e Tiziano Sarteanesi in rappresentanza della Fintab.
“L’incontro - riferisce il sindaco - è servito ad esaminare gli aspetti tecnici e procedurali necessari a definire il passaggio di proprietà, rispettivamente al comune ed alla soprintendenza archeologica, dell’area della ex Fat destinata a parco archeologico e dei singoli manufatti e reperti di valore archeologico che insistono nella stessa area. È stato inoltre sottoposto all’attenzione del soprintendente il progetto di sistemazione dell’area oggetto di convenzione tra Comune e proprietà dell’area ex Fat-Fintab con le proposte di modifica che sono già state presentate alla città organizzata in sede di Consulta del centro storico e che sono in procinto di essere sottoposte al vaglio della Commissione consiliare assetto del territorio”.
“Dopo l’incontro nella sede comunale, che ha anche coinciso con il primo contatto ufficiale del soprintendente con Città di Castello dopo la sua recente nomina a Perugia, è stato effettuato un sopralluogo nell’area e nei fabbricati della ex Fat per prendere visione dei saggi e degli scavi effettuati in quell’area e dei reperti d’epoca rinvenuti”.
“Al termine si è convenuto che la proprietà potrà dare avvio alla demolizione dei fabbricati esistenti, senza particolari accorgimenti nelle zone per le quali i saggi archeologici hanno già escluso la presenza di materiale e di reperti di pregio storico e procedendo invece, nelle limitate aree che hanno messo in rilievo reperti di cui è necessario verificare la consistenza ed il valore archeologico, con un piano di cantiere che liberi il terreno dalle costruzioni e metta in luce i ritrovamenti in modo che possano essere studiati con maggiore attenzione e ne possano essere valutate con piena cognizione di causa epoca e caratteristiche anche al fine di assumere decisioni circostanziate per l’eventuale tutela e di vagliare le condizioni di compatibilità del progetto di sistemazione”.
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