Il Coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti di Perugia
PERUGIA - Si è tenuta, nel pomeriggio di ieri, martedì 24 novembre, la riunione del Coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti di Perugia. Nel corso della discussione sono stati affrontati temi quali la campagna regionale per il reddito sociale, l’università e l’istruzione e gli attacchi ripetuti del Governo Berlusconi alle istituzioni scolastiche e la partecipazione dei giovani Comunisti alla manifestazione del 5 dicembre contro il Governo.
Riteniamo fondamentale la campagna sul reddito, strumento che permetterà una reale redistribuzione delle risorse ai soggetti più colpiti dalla crisi economica: anni di finanziamenti a fondo perduto alle aziende umbre non hanno portato, infatti, nessun beneficio ai lavoratori, ma anzi la crisi occupazionale attuale rende la situazione ancora più drammatica. Migliaia di giovani oggi sono costretti a sbarcare il lunario con lavori a tempo determinato e con contratti precari, vivendo nell’impossibilità di costruirsi un proprio futuro autonomo dalla famiglia.
Per questo motivo riteniamo fondamentale allargare la campagna sul reddito portandola nelle aule universitarie, davanti le scuole e nelle agenzie di lavoro interinale e supportare il Partito e i suoi Circoli nell’estendere la rete già ampia dei soggetti che sostengono la battaglia per il Reddito Sociale.
Altro nodo centrale è l’Università: la riforma del ministro Gelmini determina la fine del diritto allo studio, lo svuotamento culturale e economico dell’università italiana, la sua privatizzazione.
Siamo al fianco di chi in questi mesi ha reagito contro la riforma e l’arroganza di un governo che è stato in grado esclusivamente di reprimere qualsiasi voce di dissenso come avvenuto a Milano, e siamo consapevoli che oggi la lotta degli studenti e dei precari a Perugia non può eludere il tema della privatizzazione dell’Università degli Studi.
Siamo fortemente preoccupati, anche alla luce della nascita dell’associazione “L’Università per L’Umbria” e dei suoi scopi ancora poco chiari, del tentativo, fortunatamente ancora non attuato, di trasformazione in fondazione dell’Università degli Studi: chiediamo al Rettore maggiore chiarezza sul futuro dell’ateneo così come crediamo sia dovuta agli studenti una maggiore trasparenza nella gestione finanziaria dell'Università, perché inaccettabili sono i continui aumenti delle rette d’iscrizione.
Saremo sempre al fianco dei movimenti degli studenti e dei precari, sempre nelle piazze per cacciare il Governo Berlusconi e il rischio di fascistizzazione della società e delle sue istituzioni.
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