di Nicola Bossi La riforma delle autonomie locali approvata dal Consiglio dei Ministri dovrebbe risparmiare almeno l'ente irriguo umbro-toscano che proprio in questo periodo è stato chiamato a terminare il collegamento idrico tra la diga di Montedoglio e il Lago del Trasimeno. La risorsa idrica sarebbe commercializzata anche per gli agricoltori dopo il giro di vite su attingimenti su bacini e fiumi. Il potenziale salvataggio dell'ente irriguo viene direttamente dal Ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, al termine di un incontro convocato d’urgenza dallo stesso Ministro, con i presidenti delle Regioni Umbria e Toscana, Maria Rita Lorenzetti e Claudio Martini, cui hanno preso parte anche rappresentanti del Ministero dell’agricoltura. L’impegno del Governo giunge all’indomani della durissima protesta dei due presidenti per la “cancellazione” dell’ente, determinata da quella che era stata definita, nella lettera inviata al Ministro, una “operazione improntata alla massima improvvisazione istituzionale”. Il Ministro ha ritenuto giuste le osservazioni dei due Presidenti e si è impegnato a mettere in atto tutte le azioni tese a determinare nel più breve tempo possibile (forse già in un nuovo vertice la prossima settimana) tutte le condizioni normative che possano da una parte mantenere “in vita” l’ente e dal’altra parte avviarne il riordino. Lorenzetti e Martini hanno ribadito al Ministro che l’Ente, oltre ad avere ormai dal 2002 un bilancio sostanzialmente in equilibrio, “opera in un settore di fondamentale importanza per gli interessi delle due regioni in materia di approvvigionamento irriguo, idropotabile, tutela ambientale, gestione degli eventi di piena e regolazione dei deflussi, ecc”. Anche per queste ragioni, dunque, risulta indispensabile garantire il superamento della sua precarietà, dando ad esso stabilità e veste istituzionale adeguata, attraverso una trasformazione, ai compiti conferiti. A tale proposito si ricorda inoltre che, anche nell’ottica di un riordino - mai compiuto -, dall’anno 1998 l’Ente è stato amministrato da un commissario straordinario di nomina ministeriale con l’obiettivo di provvedere al riordino tramite trasformazione. Condividi