PERUGIA - Armando Fronduti Vice-Presidente della II Commissione e relatore di minoranza sia della legge che del Piano di Tutela delle Acque – PTA, intervenendo in aula dopo il rinvio in seconda Commissione ha espresso perplessità sulla modalità dei lavori e forte preoccupazione per il rischio di un nuovo “stallo”, sia in Commissione di giovedì 26 sia in Consiglio Regionale di martedì 2 dicembre, di provvedimenti che la comunità regionale attende da quasi un anno.
Sarebbe stato auspicabile votare almeno la legge sul PTA (Piano Tutela delle Acque) che non ha mai trovato ostacoli in Commissione e sul cui testo non è stata presentata alcuna modifica, osserva Fronduti.
Infatti gli emendamenti, in numero di 16 e riferiti alle misure di contenimento degli carichi sversati di origine zootecnica , ed in particolare le misure O 339, O 34 C (P) e O 35 P della sezione III del Piano, si riferiscono tutti al Piano stesso.
Sono certamente i punti più “caldi” del Piano e che si riferiscono agli effluenti zootecnici di origine suinicola in quanto in forma di liquami e quindi difficili da gestire (vedi Bettona). Tali emendamenti rappresentano per Fronduti un giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e delle popolazioni residenti e la garanzia di continuità di lavoro per le aziende agricole suinicole. Il rinvio di una settimana per l’approvazione è stato utilizzato per trovare il giusto equilibrio tra imprese, territorio ed interessi generali in grado di valorizzare le produzioni agricole e zootecnica creando aggregazione di prodotto e di servizi anche tra Consorzi agrari e cooperative.
"Non è stato modificato – dichiara Fronduti – il valore degli UBA, rimasto a 250, e fortemente contestato dalle associazioni di categoria, soprattutto per il lago Trasimeno. Sono mesi che trattiamo la legge ed il piano; non è possibile bloccare ancora penalizzando i territori e gli imprenditori in un quadro di compatibilità e sicurezza di tutela ambientale.
Un piano di 1.500 pagine di ottimo livello conoscitivo e di monitoraggio che mette in luce con trasparenza le molte criticità presenti nei sottobacini fluviali, del Trasimeno indicando gli obiettivi da raggiungere anche ad. Es. per l’acqua che necessita di una riduzione dell’inquinamento da fonti diffuse e puntuali (reflui industriali e non solo)".
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