PERUGIA - In un passato, non molto lontano, l'obiettivo era la ''scommessa clandestina'', il ''13'' o almeno il ''12''. Nel presente e' la quota, ''l'under-over'', giocata alla luce del sole ma figlia di incontri truccati e madre vincite ''forti''. In sintesi, pero', e' la solita storia di ''calcio malato'' e ''regie occulte'' quella che, come abbiamo già abbondantemente riferito da questa mattina, ha portato oggi a Potenza a nove arresti, tra cui il presidente del Potenza Calcio (Prima divisione, girone B), Giuseppe Postiglione.
Una storia che comincia nel 2006 con l'acquisizione del Potenza Calcio (in C2) da parte di Postiglione, e con un primato: quello del presidente che, a 24 anni, e' il piu' giovane ''patron'' d'Italia. E prosegue con altri due primati: la promozione in C1, l'anno successivo, e il primo vero ''terzo tempo'' della storia del calcio, organizzato dopo Potenza-Sambenedettese, il 12 dicembre 2007.
Fin qui le luci. Ma proprio nel 2007 sono cominciate ''le ombre'', con l'avvio delle indagini - illustrate oggi ai giornalisti dal comandante provinciale di Potenza dei Carabinieri, colonnello Domenico Pagano - sull'operato di Postiglione e degli altri otto arrestati (Antonio Cossidente, Aldo Fanizzi, Alessandro e Michele Scavone, Pasquale Giuzio, Cesare Montesano, Ettore Todaro e Luca Evangelisti, quest'ultimo ai domiciliari), accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, truffa e violenza privata.
Gli arresti, eseguiti all'alba dai Carabinieri, sono stati ordinati dal gip di Potenza, Rocco Pavese, su richiesta del pm della Dda del capoluogo lucano, Francesco Basentini. Il punto centrale delle attivita' riguarda in particolare otto partite del campionato 2007-2008 di serie B e C1: Perugia-Potenza,inopinatamente perduta in casa dai Grifoni per 0-1 e che valse loro l'esclusione dal playoff, Arezzo-Massese, Taranto-Sangiovannese, Ravenna-Lecce, Gallipoli-Crotone, Pescara-Pistoiese, Massese-Taranto e Sambenedettese-Potenza.
I risultati, secondo un modello ormai noto, venivano decisi a tavolino e comunicati a Postiglione: il suo staff si occupava di ''piazzare'' le scommesse e vincere forti somme, che gli inquirenti stimano, per il momento, intorno ai 400 mila euro. C'e' poi spazio per le intimidazioni e le minacce (come quelle ai danni di dirigenti e calciatori del Gallipoli, non intenzionati ad accettare ''spontaneamente'' gli inviti a perdere la partita contro il Potenza), e alla ''compravendita'' delle gare: lo scontro perso con la Salernitana, per i giudici, ha fruttato al patron rossoblu' circa 150 mila euro.
Elementi che la procura federale della Figc ha chiesto di acquisire, poiche' Postiglione era stato sottoposto a un procedimento di giustizia sportiva e inibito fino a febbraio 2009 proprio in seguito alla gara Potenza-Salernitana. Ma, soprattutto, elementi gia' noti. Per lo meno alla piazza potentina. E ai suoi tifosi, che in uno degli ultimi match casalinghi esposero uno striscione contro il loro presidente, con la scritta ''Scommettiamo che 1 X 2?''.
Un nuovo capitolo della solita storia, dunque, che stavolta parte dalla Basilicata e dai cosiddetti campionati minori. E si ferma, per il momento, al carcere di Potenza. Quello che in passato ha ''ospitato'' Fabrizio Corona e Vittorio Emanuele di Savoia. E che da oggi ospita Postiglione il quale, uscendo stamani dalla caserma dei Carabinieri, ha salutato alcuni presenti con un ''tranquilli, ci vediamo presto''. C'e' da scommettere, pero', che non si trattava di tifosi.
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