PERUGIA - Ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico e un vivace dibattito l’iniziativa organizzata dal Dipartimento ambiente e beni comuni della segreteria regionale del PRC sulle tematiche ambientali, tenutasi presso la sala della Partecipazione della Regione Umbria sabato 21 novembre, alle ore 10.
Hanno preso parte all’iniziativa, in qualità di relatori, Luca Baldelli ( responsabile Dipartimento Ambiente e Beni Comuni della segreteria regionale del PRC ); Rossano Gattucci ( responsabile Dipartimento Ambiente della segreteria provinciale del PRC ); l’ing. Renato Burri ( Ricercatore esperto in energie alternative ); l’ing. Filippo Langeli (Ingegnere esperto di problematiche ambientali ).
Le conclusioni sono state affidate al Segretario regionale del PRC Stefano Vinti, che ha fatto il punto sui risultati conseguiti dal PRC nella redazione del Piano dei Rifiuti regionale e sulle prospettive dell’azione politico–istituzionale riguardo al tema dell’ambiente, rilevando l’impegno continuo dei comunisti di Rifondazione.
Si è parlato della campagna a difesa del bene comune acqua, minacciato dal Decreto Legge Ronchi, campagna che il PRC sta conducendo capillarmente con raccolte di firme (assieme a quella sul reddito sociale); è stato proposto un grande piano di risanamento idrogeologico del territorio umbro, specie quello montano e collinare, si è parlato di tecnologie al plasma per lo smaltimento dei rifiuti e dei reflui zootecnici, in alternativa agli inceneritori e ai mega–impianti costosi e inefficienti, nonché di raccolta differenziata porta a porta e con il sistema RFID, a radiofrequenza.
Il PRC regionale, che aveva già presentato a febbraio le sue idee e proposte alternative sul trattamento dei rifiuti e dei reflui zootecnici, idee e proposte presentate puntualmente all’Assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini, ha anche messo in evidenza i risultati raggiunti in questo campo: grazie all’attenta e costante opera del PRC, sia in ambito istituzionale che sul piano della mobilitazione politica, è stata impedita la costruzione di inceneritori nel territorio regionale e si è elaborato, per la prima volta, un Piano regionale dei rifiuti che, assieme alla Legge regionale 11 del 2009, raccoglie quasi tutte le indicazioni del PRC, non prevedendo più l’inceneritore come unica prospettiva per la chiusura del ciclo (come era nel precedente Piano ), ma l’attenta disamina di tutte le migliori tecnologie disponibili, aprendo le porte esplicitamente alle tecniche alternative di smaltimento termico (necessario per i rifiuti tossico–nocivi ) come le tecnologie al plasma, che conoscono una continua evoluzione e stanno per essere applicate in diversi contesti europei.
L’azione politica dovrà essere quindi forte ed autorevole, per far sì che le grandi scelte di programmazione in merito alla chiusura del ciclo si orientino verso questa scelta.
All’iniziativa hanno preso parte anche rappresentanze istituzionali i più significativi comitati che, nella Regione Umbria, si battono per la tutela dell’ambiente e per un diverso modello di sviluppo: Giuliano Corbucci ha portato il saluto del Comitato Inceneritori Zero, sottolineando la necessità di sempre più coerenti e coraggiose scelte politiche in tema di rifiuti; Gianluca Schippa, consigliere comunale di Bettona, ha espresso apprezzamento per le proposte del PRC, invitando a porre attenzione anche al Piano delle Acque all’esame della Regione; Giulietto Vinti e Giovanni Tosetti, rappresentanti del movimento per l’ambiente di Marsciano, hanno espresso consenso per le proposte in tema di trattamento dei reflui zootecnici, raccomandando al contempo la più precisa e puntuale analisi del rapporto costi–benefici per la collettività e l’ambiente nella costruzione di qualunque impianto o serie di impianti. Alessandro Minelli, rappresentante del Comitato eugubino per l’ambiente, ha offerto altri spunti di analisi e proposta, portando l’esperienza di uno dei più grandi e vitali comitati umbri.
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