TERNI - Si svolgerà venerdì 27 novembre, nella sala blu di Palazzo Gazzoli a Terni, il secondo convegno regionale dell’Aifa, l’associazione dei familiari di bambini e adolescenti affetti da deficit attentivo con iperattività. L’associazione, un gruppo di mutuo-aiuto nato nel 2002, è da anni un importante riferimento nel territorio regionale per offrire un sostegno ai familiari di persone affette da Adhd, Attention Deficit Hyperactivity Disorder.
COS’E’ IL DEFICIT ATTENTIVO CON IPERATTIVITA’ (ADHD)?
Il disturbo da deficit attentivo con iperattività (Adhd), viene definito da Pietro Panei e Andrea Geraci, dell’Istituto Superiore di Sanità, come “un disordine dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da in - attenzione e impulsività / iperattività”.
I fattori determinanti l’insorgenza della sindrome possono essere classificati in due raggruppamenti principali: fattori genetici e fattori ambientali.
Fattori genetici
Numerosi studi hanno dimostrato che questi bambini presentano alterazioni funzionali di specifiche regioni del sistema nervoso centrale rispetto a bambini appartenenti a gruppi di controllo. L’Adhd non è un disturbo dell’attenzione in sé, ma è causato da un difetto evolutivo nei circuiti cerebrali che stanno alla base dell’inibizione e dell’autocontrollo, in particolare la corteccia prefrontale e i nuclei della base.
Fattori ambientali
I fattori ambientali hanno un ruolo importante nella genesi della sindrome. Sono collegati all’Adhd: la nascita prematura, l’uso di alcool e tabacco da parte della madre, l’esposizione a elevate quantità di piombo nella prima infanzia, le lesioni cerebrali, soprattutto quelle che coinvolgono la corteccia pre-frontale.
L’esperienza esistenziale del bambino con disturbo di concentrazione, caratterizzato da insuccessi e frustrazioni nel campo relazionale, sociale e scolastico, potrà determinare disturbi comportamentali secondari su base psico - emotiva, che spesso accentuano gli stessi sintomi di iperattività e impulsività con cui il disturbo si presenta.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
L’Italia, pur avendo fatto numerosi progressi negli ultimi 2-3 anni, sconta ancora una arretratezza culturale e scientifica sulle conoscenze di questo disturbo. I dati in possesso non hanno consentito di stimare con precisione la prevalenza (diffusione nella popolazione) del disturbo, ma in tutti quegli Stati dove esso è stato accuratamente ricercato negli ultimi due decenni, la prevalenza dell’Adhd si è sempre attestata tra il 3 e il 5% della popolazione in età scolare, con una stima dell’1-2% per le forme particolarmente gravi.
In questi ultimi anni la consapevolezza dell’impatto sociale e il clima culturale sono in parte maturati grazie all’impegno di alcuni professionisti particolarmente preparati, ad un lavoro di aggiornamento rivolto ai pediatri e alle categorie professionali direttamente coinvolte nel processo diagnostico e terapeutico e all’opera di sensibilizzazione, promozione e diffusione delle conoscenze tra i genitori e gli insegnanti attuata dall’Associazione anche attraverso il sito internet
www.aifa.it .
Dal 2004 l’Aifa onlus ha inoltre intrapreso una proficua collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità contribuendo non soltanto a definire concretamente l’impatto sociale che presenta il disturbo ma anche a segnalare problemi e necessità alla luce dei “riscontri” ricevuti dai genitori rispetto all’accuratezza nella fase diagnostica e all’efficacia dei trattamenti terapeutici etc.
Su indicazione del ministero della Salute, l’assessorato umbro alla Sanità ha individuato cinque centri di riferimento per il territorio regionale. Anche in questo caso va compiuto un salto di qualità visto che solo quello attivato nella provincia di Terni risulta essere adeguato ai bisogni dell’utenza.
FINALITA’ E OBIETTIVI DEL SECONDO CONVEGNO REGIONALE
Il secondo convegno regionale Aifa Umbria si pone il duplice obiettivo di sensibilizzare e preparare gli operatori sanitari, i genitori e, in particolare, gli insegnanti a modificare il proprio approccio culturale, pratico e motivazionale nei confronti del bambino Adhd e ad integrarlo nel proprio modello didattico e di fare il punto della situazione nella nostra regione evidenziando positività e criticità.
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