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di Gianluca Graciolini Il Consiglio provinciale aperto sulla Merloni svoltosi venerdì scorso, da gualdesi direttamente in sofferenza per gli effetti prodotti da questa crisi e per l'urgenza di risposte immediate e forti che servono a superarla, ci lascia in verità con un pò di amaro in bocca. Questo consiglio potrebbe essere commentato su due piani perchè due sono state le filosofie che ne hanno pervaso la discussione. Da una parte un'intera comunità politica, istituzionale e sociale coesa a chiedere risposte in primo luogo da chi è deputato a darle cioè il governo nazionale; dall'altro i parlamentari del centro destra a ribadire annacquati impegni ed attenzioni con il fido berlusconiano locale Morroni a raffreddare le pressioni dei territori sul governo perchè questo è il mercato, ancora una volta esso consentirà di superare le sue crisi, il sindacato, questo vecchio ed antiquato arnese, faccia silenzio, nel frattempo i lavoratori si adoperino per rifarsi un posto di lavoro e per ricollocarsi nella società ma nessun aiuto devono e possono aspettarsi. Non manca certo il coraggio delle proprie idee al Sindaco di Gualdo: idee di darwinismo sociale e di liberismo economico che cozzano però duramente contro lo spettro dei licenziamenti e la realtà molto concreta di chi si trova, e sono in tanti, a dover mettere insieme il pranzo con la cena per sè e per la propria famiglia. La posizione di Morroni mette a serio rischio quella coesione di territorio che pur era nello spirito della convocazione del consiglio provinciale, getta alle ortiche le sollecitazioni unanimi delle stesse principali Istituzioni dell'Umbria, compresa quella della Chiesa, produce irresponsabilmente un isolamento di Gualdo nella vertenza che deve essere unitaria e deve promanare da ogni istanza politica, economica e sociale del territorio. Morroni non è più il beato artefice di se stesso, esempio di come il mercato garantisca il successo personale, l'uno su mille che ce la fa con le sue proprie mani e la sua propria testa. E non è più solo il dirigente di Forza Italia, di antica matrice craxiana. Egli è il sindaco di Gualdo e deve sforzarsi a rappresentare l'intera sua comunità nel più difficile momento che questa sta per attraversare sotto il profilo economico e sociale dal dopoguerra ad oggi. Riservi per i suoi breafing sul mercato azionario le sue pur rispettabili considerazioni metafisiche sull'andamento luminoso dell'economia e cominci a prendere in considerazione e a sostenere le proposte molto concrete e serie su cui oramai sembrano convergere con determinazione tutte le altre istituzioni politiche, economiche e sociali del nostro territorio. Per parte nostra gli toglieremo dubbi che su questa vicenda non bisogna guardare le appartenenze e le affinità politiche, lo solleveremo dalla posizione scomoda di dover chiedere interventi immediati, efficaci e concreti al suo amato governo, se questo è per il bene di Gualdo. Noi lo facciamo al pari con la Giunta Regionale: anche questa deve fare di più. Ci spiace ma non ci accontentiamo più delle belle parole della sua Presidente pronunciate a rincalzo dei Vescovi. Torni intanto a riconsiderare la nostra proposta di istituzione di una Zona Franca e cominci ad individuare con più precisione gli strumenti e gli obiettivi dell'Accordo di programma, così come è nello spirito della mozione da noi presentata e unanimemente votata del Consiglio regionale, anche per evitare questo rimpallo di responsabilità con il governo che produce solo inerzia ed allunga drammaticamente nel tempo le possibili soluzioni e le necessarie ed urgenti risposte. Con l'obiettivo di presentare un pacchetto articolato di proposte di intervento economico e di misure sociali sulla vertenza Merloni, Rifondazione Comunista organizza per mercoledì proprio a Gualdo una conferenza stampa cui parteciperanno Enrico Flamini, segretario provinciale PRC Perugia, Luca Baldelli, consigliere provinciale e Gianluca Graciolini, consigliere comunale di Gualdo Tadino. Condividi