RAFFAELE AMANDA RUDY.jpg
PERUGIA - Ha parlato di "straordinaria sproporzione tra la ferocia del delitto e i dissidi tra i ragazzi" il pubblico ministero, Giuliano Mignini, al termine della sua requisitoria di oggi che ha preceduto la richiesta del carcere a vita per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i due ex fidanzatini accusati dell'omicidio di Meredith Kercher. Per il pm "nel processo hanno trovato piena conferma i capi di imputazione". Mignini, nella sua requisitoria, per delineare i caratteri dei due imputati, ha fatto riferimento alla descrizione definita "molto calzante" di un noto criminologo e desunta dalle caratteristiche grafologiche. "Di Amanda - ha detto il pm - sono stati posti in evidenza l'accentuato narcisismo, la rabbia e la notevole aggressivita', la manipolazione e la teatralita', la tendenza alla trasgressione, la scarsa empatia e anestesia affettiva, la tendenza a dominare il rapporto con soddisfacimento repentino dei bisogni immediati, la tendenza a sviluppare casi di antipatie nel caso in cui interagisca con persone che non condividono le sue idee o che si presentano molto competitive, profondo sentimento di non curanza dei dettami dell'autorita' verso cui tende a difendersi con atteggiamenti in termini di occulta sfida". Per quanto riguarda Raffaele invece, ha proseguito, "io ho notato anche una notevole freddezza e, secondo il criminologo, si possono evidenziare per lui tratti di personalita' dipendente, in quanto timoroso di esprimere disaccordo per paura di perdere il supporto, si rende disponibile da succube ad affrontare anche situazioni spiacevoli pur di ottenere l'approvazione degli altri e di Amanda". Nella sua requisitoria il pm ha anche ricordato Rudy Hermann Gude, il giovane ivoriano gia' condannato a 30 anni per il delitto di Mez. "Uno degli autori del fatto - ha detto - quello che ha commesso il minor numero di reati, anche se i piu' gravi, cioe' l'omicidio e la violenza sessuale, e' stato gia' condannato. La pena richiesta era quella dell'ergastolo ma Rudy avendo optato per il giudizio abbreviato ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena. In appello il Procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna senza alcuna concessione delle attenuanti generiche. Eppure dei tre qualche barlume di pieta' lo ha avuto, si e' trattenuto, ha cercato di tamponare il sangue delle ferite di Mez e ha comunque avuto in occasione dell'interrogatorio delle espressioni di rammarico. Non ha portato il coltello, non ha simulato alcun furto, non ha calunniato nessuno. Era un povero sbandato privo di strutture di protezione". Mignini passa quindi a Raffaele. "Sollecito - spiega il pm - ha, in piu' di Rudy, commesso la simulazione del furto e ha portato il coltello e non ha mai manifestato alcun pentimento. E' rimasto impassibile e gelido. Dal suo ambiente sono partiti reiterati attacchi agli inquirenti, in particolare alla polizia". E, infine, Amanda "che - ha detto Mignini - ha fatto tutto quello che ha fatto Raffaele ma anche una cosa in piu': ha commesso un reato gravissimo di calunnia contro Patrick Lumumba (il musicista congolese arrestato dalla polizia nelle primissime fasi delle indagini, a seguito delle dichiarazioni della ragazza di Seattle, e poi tornato in liberta' e scagionato da ogni accusa. ndr). Ma non si e' fermata qui. Ha continuato a calunniare, questa volta la polizia. Amanda e' stata affiancata e incoraggiata in questo atteggiamento, che oggi si comprende quanto sia perdente, non da un clan familiare ma da un gruppo di pressione, si direbbe una lobby, che ha cercato di elevare a livelli irresponsabili il livello dello scontro, tentato di coinvolgere un intero continente, ma che non ha coinvolto per intero neppure la citta' natale della Knox, Seattle. Saro' facile profeta - ha detto Mignini - ma vedrete che ripetera' in aula le sue accuse alla polizia, nonostante quello che e' emerso dal suo esame". Per il pm, "il quadro calza perfettamente con la condotta della Knox emerso durante la requisitoria". Condividi