Congresso Cgil: lunedì 23 Giorgio Cremaschi a Marsciano presenta la mozione "La Cgil che vogliamo"

La CGIL che vogliamo, ammesso che questo desiderio lo abbia ancora qualcuno, non è quella dei CAAF e dei celebrolesi segretari di categoria scelti per la loro disponibilità a piegarsi (proni) davanti ai padroni. La CGIL che vogliamo è quella che non rifiuta lo scontro sociale quando è necessario, che non firma casseintegrazioni, ipoteche su licenziamenti sicuri. Di sicuro la CGIL che non vogliamo è quella di oggi, collusa con le organizzazioni padronali. Venduti !!!!!!

Condivido a pieno il breve commento di cippalippa. Poche parole per descrivere la situazione che vede la CGIL addomesticata dai padroni che, astutamente, utilizzano il caporalato rappresentato dagli amministratori pubblici compresi quelli di sinistra. Viviamo in Umbria e basta un po' di attenzione per rendersi conto che abbiamo governi regionali, provinciali e comunali, purtroppo anche di sinistra, assolutamente asserviti ai padroni e ai lobbisti. Il Piano Paesaggisto è ancora un atto preadottato. Stessa cosa per il Piano di Tutela delle Acque. Le norme urbanistiche ed edilizie non prevedono controlli seri. Le cave e le torbiere, come le acque minerali, sono in balia dei padroni. La burocrazia di questi enti e come quella del basso impero democristiano. Uffici pieni di parenti ed affini a dirigenti e ai politicanti di turno. Il tutto condito con logiche trasversali e nepotistiche. Un sindacato come quello che prospetta Cremaschi è il sicuro antidoto a questo virus che ha colpito il nostro paese e la sinistra italiana. L'impresa non è facile visto che la nomenklatura dei nostri politicanti e compagni di merende, come si è ben visto, non hanno nessuna intenzione di rinunciare a nulla. Al compagno Cremaschi dovrebbe andare la solidarietà e il sostegno della gente di sinistra perchè nè ha fortemente bisogno per contratare tutti questi "coccodrilli" che girano indisturbati nel nostro paese.

Spero che sia proprio come dici, anche perchè ho paura che per la CGIL sia l'ultima occasione.