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"Potremmo dire semplicemente l’avevamo detto! Ma questo non risolve il problema visto che l’amministrazione comunale ancora non si decide a revocare la gestione dell’impianto alla CODEP.  Dopo tutto quello che è  successo, arresti, sequestri, inquinamento, associazione a delinquere, ancora si traccheggia nella speranza di non si sa bene quale soluzione trovare. Con una recente mozione pensano addirittura di inserire nella gestione dell’impianto un altro soggetto con competenze tecniche a cui i consiglieri di opposizione si sono fermamente opposti in consiglio comunale.   Forse c’è più di uno che deve mantenere delle promesse elettorali?". L'interrogativo è del circolo Prc di Bettona che ha diffuso oggi una nota al riguardo. "Altri motivi non si intravedono - si afferma ancora - ed allora dopo segnalazioni, mozioni, ordini del giorno tutte inascoltate, a Rifondazione Comunista non resta che chiedere l’intervento delle autorità preposte a partire dalla Corte dei Conti a cui intende inviare una specifica segnalazione sulle valutazioni fatte".  Comunque, a parere del Prc bettonese, da tutta questa vicenda sarebbe stata  ravvisata la necessità di procedere a verifiche specifiche perché dal marzo del 2004, data della determina dirigenziale della regione con cui si approva il collaudo tecnico-amministrativo, risulterebbero una serie di inadempienze e di carenze di autorizzazioni.   In particolare risulterebbe che l’impianto dopo l’ampliamento non sia mai stato collaudato e che sia certa la notizia che non è mai stato rilasciato l’obbligatorio “certificato di agibilità” da parte del Comune o degli uffici comunali preposti. Per tale ragione il consigliere comunale di Rifondazione, Gianluca Schippa, ha direttamente interessato il Direttore Generale del comune a cui fanno capo specifici compiti e responsabilità come previsto dal Testo Unico degli Enti Locali in ordine alla gestione del patrimonio pubblico comunale e sul controllo del corretto  rispetto di contratti e convenzioni.  Detto questo la cosa che oggi più preoccupa sono le proposte della Giunta regionale contenute nel Piano di Tutela delle Acque. Si propone, infatti, di dare aiuti e altri soldi per  rimediare alla scellerata gestione degli impianti di depurazione di Bettona e di Marciano che hanno fatto ravvisare il disastro ambientale. A tal proposito, come riportato in un giornalino locale “TERRE comp”, sembra che la Regione prenda ordini dall’amministrazione di Bettona visto che, si dice, “dovrà” stabilire che soltanto gli allevatori allacciati all’impianto potranno usufruire del servizio di depurazione.  Il circolo di Rifondazione Comunista di Bettona intende invecesostenere gli allevatori locali in possesso del requisito di “imprenditore agricolo a titolo  principale” e questo nella misura in cui siano in grado di fornire terreni sufficienti per effettuare la pratica della fertirrigazione e in un ottica di riduzione dei capi allevati e di compatibilità ambientale volta a tutelare la salute e la vita dei cittadini.  In questa ottica il circolo di Bettona sta lavorando con il gruppo di Rifondazione Comunista in Regione, dato chr il consigliere Vinti si è fatto carico di presentare e sostenere le modifiche da apportare al Piano di Tutela delle Acque proposto dalla Giunta regionale, emendato dall’assessore regionale Bottini che sembra averne altri pronti da presentare in assemblea.  Condividi