di
Riccardo Fidenzi e
Simone Cennamo
Sono passati appena cinque giorni da quando Visi e compagni ballavano sotto una curva piena per gioire dell’ennesima impresa. Manco a dirlo, anche in occasione della gara del S.Vito i rossoverdi saranno chiamati a fare gli straordinari. Non accenna a placarsi, infatti, la situazione di emergenza in cui la Ternana è incappata ormai da svariate settimane. A procurare grattacapi a Baldassarri, stavolta, è la corsia sinistra. Con Piccioni assente di “lungo” corso e Bertoli fresco di squalifica, il mister di Civitanova dovrà inventarsi qualcosa di diverso rispetto ai match precedenti. La soluzione che più viene sbandierata in città è l’arretramento di Perney nel suo ruolo naturale (terzino) e l’inserimento dell’attaccante Alessandro a fare il tornante. Onestamente ci sembra un modulo un po’ spregiudicato, anche in considerazione del fatto che si giocherà su un campo difficile, per cui non ci sentiamo di escludere la conferma del francese a fare l’esterno e l’impiego di un terzino pescato tra le seconde linee. L’ultima ipotesi, benché più remota, vedrebbe Cardona terzino, con Confalone ad affiancare Danucci. Per il resto, scenderanno in campo i nove che hanno avuto ragione del Ravenna.
La partita contro il Cosenza appare come uno spietato banco di prova per la Ternana: non tanto secondo la tifoseria (a nome della quale ci sentiamo di dire che non si pretende sempre di fare risultato, poiché nessuno si scorda i discorsi che si facevano non più tardi di Settembre) quanto secondo gli altri. Per altri si intendono tutti, dagli opinionisti della categoria agli addetti ai lavori, in quanto la prima della classe è sempre sotto la luce dei riflettori. La Ternana non dovrà farsi tradire dalla fama che si è andata costruendo, dovrà piuttosto giocare come ha sempre fatto. Umilmente. Perché umile resta anche la gente di Terni, che non è così sprovveduta o spocchiosa da pensare di vincere il campionato a mani basse. Tuttavia, è anche vero che la Ternana ha dimostrato di saperci fare veramente, per cui le aspettative dei tifosi quantomeno non dovranno essere stravolte nel corso del campionato. Terni non meriterebbe un altro grande schiaffo, dalla Ternana dell’ultimo lustro ne ha già presi troppi.
Dicevamo che il banco di prova è “spietato”: in quale altro modo definire, altrimenti, una partita in casa di una compagine che quest’anno non ha mai perso tra le mura amiche e che potrà contare sull’apporto di sei – settemila persone.
Tornare da Cosenza con un punto in tasca lascerebbe la tifoseria in paradiso, questo non vuol dire che perdere significherebbe interrogarsi chissà quanto, almeno per noi.
Superfluo sottolineare quanti ricordi evochi lo stadio Calabrese, dal gemellaggio storico tra le tifoserie, alle battaglie di fine anni Novanta per salire in B, passando per scenari d’altri tempi come i ben cinquecento sostenitori rossoverdi che in un occasione si spinsero fin laggiù, aggiungendo quella marcia in più ad un impianto già di per sé caldissimo. Roba da non credere, numeri e situazioni di categoria superiore.
Aldilà dei romanticismi, le Fere dovranno provare a non fermarsi, manderebbero in escandescenza una piazza pronta ad esplodere, una piazza speciale che potrebbe tornare a dire la sua ai fini dei risultati casalinghi (domenica scorsa si è avuto un assaggio). Magari la squadra continuasse a dare modo ai ternani di stupirla!
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