Gruppo Consiliare
Partito della Rifondazione comunista - Sinistra Europea
Il governo ha posto ieri alla Camera dei Deputati la questione di fiducia per il decreto che privatizza i servizi pubblici locali tra cui l'acqua. I Comuni non saranno più proprietari e gestori del servizio idrico integrato e i cittadini si ritroveranno a pagare bollette esorbitanti come è già successo in quelle realtà che hanno anticipato questo provvedimento. La scusa addotta dal governo per varare il decreto, attraverso la forzatura e la blindatura della discussione parlamentare impedita con la questione di fiducia, è stata quella dell'urgenza imposta dalle nuove normative europee in materia e per non incorrere nelle procedure della UE.
Per l'acqua regalata ai poteri forti sì, dunque, e per il conflitto di interessi, per i diritti dei cittadini migranti, per la situazione dell'editoria radiotelevisiva, per le emissioni di gas e tanto altro ancora no. Tant'è che tutto questo zelo ci pare largamente sospetto.
Di fronte a questa ennesima porcheria, si mobilitino i cittadini anche a Gualdo. Da anni che gli stessi si stanno battendo per la ripubblicizzazione del ciclo delle acque ed ora siamo al tornante decisivo: raccolta di firme contro il decreto ma soprattutto il referendum.
Occorre anche una mobilitazione degli Enti locali. Molte Regioni hanno già annunciato il ricorso contro il decreto alla Corte Costituzionale; i Comuni debbono esprimere la loro contrarietà anche attraverso le modifiche e le integrazioni ai propri Statuti. E' quello che faremo nel prossimo consiglio comunale di Gualdo con uno specifico Ordine del Giorno.
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