PERUGIA, - Il patrimonio di consenso raccolto dalle liste civiche dell'Umbria in occasione dell'ultima tornata elettorale non va disperso e per questo e' indispensabile mettere in rete esperienze pur dotate di storie e sensibilita' diverse. E' l'obiettivo dell'associazione Umbria civica che si costituira' formalmente il 21 novembre nell'assemblea convocata presso l'ex chiesa del Carmine di Terni a partire dalle 9.30. Il progetto e' stato presentato stamani a Palazzo Cesaroni da un comitato promotore che raccoglie quattordici tra liste e associazioni civiche della regione. Augusto Rossi di Azione civica di Deruta, Stefania Filipponi di Impegno civile di Foligno, Pietro Cappannini di Lista civica di Corciano e Leo Venturi di Terni Oltre hanno spiegato che l'assemblea servira' ad approvare un documento programmatico ed a creare un coordinamento permanente tra le realta' sorte in tutta l'Umbria, compresi centri importanti come Perugia, Gubbio, Citta' di Castello, Marsciano, Spoleto e zona del Lago. Un panorama variegato che, e' stato detto, a un primo censimento risulta composto da una novantina di movimenti capaci di mobilitare circa 100 mila cittadini. La nascente alleanza delle liste civiche, e' stato anche sottolineato, al momento non pone all'ordine del giorno il voto di marzo per il rinnovo dell'amministrazione regionale. ''Umbria civica non sara' neutra rispetto all'importante appuntamento elettorale - ha detto Venturi - ma non nasce in funzione di questo. Vogliamo creare una struttura sovracomunale che consenta anche il dialogo tra i rappresentanti istituzionali piazzati dalle liste civiche nei vari territori, pur nel rispetto dell'autonomia delle singole liste''. Questo contenitore, e' stato quindi detto, servira' a promuovere oltre il singolo municipio ''una rete a maglie larghe capace di includere sempre nuovi soggetti'' e a mettere a punto ''iniziative di valenza strategica regionale, a partire da questioni come l'abbattimento delle liste d'attesa nella sanita', la partecipazione e la trasparenza nelle scelte, esempi delle difficolta' di governo che si incontrano in questa Regione''. La volonta' di incidere sulla realta' politica locale prende le mosse dalla tendenza ben attestata in Umbria da parte delle comunita' territoriali a rivendicare maggiore protagonismo a fronte della crisi dei partiti tradizionali. ''Non siamo i rappresentanti della societa' civile - ha detto Stefania Filipponi - ma la societa' civile animata da vero spirito di servizio, senza ambizioni di poltrone e che non si arrende alla politica clientelare, del consenso postumo e delle decisioni non partecipate''. Condividi