PERUGIA - Si è tenuto ieri un attivo dei lavoratori dellasSanità indetto dalla FP CGIL, FP CISL, UIL FPL con la presenza dei segretari generali di CGIL, CISL, UIL all’interno dello stato di agitazione già indetto nel mese di settembre, e poi riconfermato il tre novembre scorso, relativamente alla mancanza assoluta da parte della Giunte regionale e dell’assessore alla sanità sui temi della vertenza in atto da mesi.
Le questioni principali della vertenza sono riconducibili alla richiesta di una modifica sostanziale alle azioni definite a livello regionale sulle dotazioni organiche che impongono alle aziende ulteriori tagli rispetto a quelli definiti dal governo nazionale, e al rispetto degli accordi contrattuali.
Recentemente il Cerm ha definito l’Umbria come la prima regione per qualità, efficienza e spesa pro-capite, anche il ministro Sacconi ha riconosciuto un primato per l’Umbria collocandola ai primi posti in Italia relativamente alla qualità del sistema sanitario.
"Nessuna voce in questi giorni - si legge in una nota dei sindacati -, né tantomeno l’assessore Rosi ha però riconosciuto il valore aggiunto del lavoro e la professionalità dei lavoratori per il raggiungimento di tale risultato".
"I lavoratori della Sanità umbra attendono ora risposte concrete, è giunto il tempo di riconoscere il valore del lavoro, il valore dei tanti professionisti/operatori che hanno costruito e garantito in questi anni la qualità del sistema sanitario umbro".
Lo stato di agitazione avrà quindi un primo momento di mobilitazione il giorno 27 novembre prossimo, con una manifestazione che si terrà davanti al palazzo della Regione, ma in assenza di risposte l’assemblea ha deciso all’unanimità di continuare la mobilitazione con iniziative di lotta di carattere aziendale e generale.
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