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Alla faccia dell'on. Girlanda (Pdl), che l'aveva bocciata definendola una misura assistenzialistica, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione urgente sulla crisi della azienda Antonio Merloni: presentato dal capogruppo del Prc Stefano Vinti, l'atto è stato discusso dall'Ufficio di presidenza, modificato e quindi fatto proprio da tutti i gruppi consiliari. Il documento, che sottolinea la gravità della situazione e la crescente attenzione di vari soggetti pubblici nei confronti della crisi Merloni, identificandola come “una delle vertenze nazionali più significative sottoposte alla legge Marzano, con circa 5 mila lavoratori coinvolti”, esprime solidarietà ai lavoratori della Antonio Merloni e alle loro famiglie, e sostegno ad ogni iniziativa di mobilitazione che vorranno mettere in campo a salvezza dell'azienda, a difesa dei posti di lavoro e per il rilancio dell'economia del territorio della fascia appenninica. Viene inoltre ravvisata la necessità che “da subito il Governo, attraverso il ministero delle attività produttive, si attivi per concretizzare quanto stabilito nell'incontro con Regioni e sindacati in relazione all'Accordo di programma e agli ammortizzatori sociali e istituisca anche nel territorio interessato dalla crisi Merloni, in particolare nella fascia appenninica umbro-marchigiana che va da Fabriano, passa per Gualdo Tadino e arriva a Nocera Umbra, una zona franca (con risorse e strumenti di varie tipologie) per scongiurare i rischi di degrado socio-economico quella realtà locale, stimolando la nascita di piccole e medie imprese attraverso esenzioni fiscali e previdenziali per vari anni e consentendo la nascita di nuovi posti di lavoro. La mozione sollecita “un intervento pubblico che liberi risorse, oltre quelle per gli ammortizzatori sociali, ed investa direttamente per il rilancio del sito produttivo in base ad un piano di riorganizzazione , riconverta le produzioni e salvaguardi i posti di lavoro diretti e dell'indotto”, impegna la Giunta regionale a rafforzare la 'Cabina di regia' permanente tra le Regioni Umbria e Marche, le Province interessate, i Comuni, i sindacati, le associazioni di impresa con il fine di delineare da subito i contenuti dell’accordo di programma con il Governo nazionale e di individuare e proporre gli strumenti concreti per la sua realizzazione ed efficacia soprattutto per quanto riguarda l’obiettivo primario della salvaguardia dei posti di lavoro sia nell’attività produttiva dell’azienda in crisi, sia nell’investimento verso la green economy e lo sviluppo sostenibile con particolare riferimento ai settori di forte innovazione come le energie rinnovabili”. Il Consiglio impegna infine la Giunta “ad individuare gli strumenti finanziari e di programmazione capaci di produrre le condizioni e le azioni per realizzare le misure indicate, a predisporre una specifica scorta finanziaria a sostegno e ad integrazione delle stesse, a convocare un appuntamento interregionale di confronto e di proposta per costruire da subito le condizioni di lavoro per la concretizzazione dei progetti, a predisporre, dopo una consultazione significativa dei soggetti pubblici e privati del territorio interessato da questa crisi, un protocollo di richieste articolate e specifiche da sottoporre al Governo nazionale tale da prevederne e quantificarne risorse certe ed adeguate per il suo accoglimento e concretizzazione”. L'Esecutivo regionale dovrà riferire in Consiglio, entro 30 giorni, sui risultati delle attività indicate dalla mozione. Condividi