Gianluca Graciolini Comitato Regionale Umbro PRC Tutto ci saremmo aspettati meno che un parlamentare umbro della PDL si accorgesse della nostra proposta di istituzione di una zona franca per il territorio della Merloni, ripresa e sostenuta dallo stesso sindaco di Nocera Umbra Tinti. Evidentemente, se abbiamo fatto scomodare un'eminenza, un qualche valore dovrà pur averlo. L'onorevole Girlanda fin qui non troppo attento alla vertenza Merloni ha trovato infatti un po' del suo tempo per esercitare le solite critiche verso gli enti locali della sinistra e la Regione Umbria rei di non aver evitato la crisi della Merloni. Se questo è un ragionamento valido, dovremmo oggi chiedere alla Giunta di Gualdo di risolvere la crisi. Tant'è, non è proprio così. Ma quello che ci ha fatto un po' sorridere dell'intervento dell'onorevole, per quanto noi reputiamo la vicenda Merloni una tragedia economica e un massacro sociale su cui vi sia ben poco di risibile, è stato il motivo della sua critica alla nostra proposta: l'ha definita una richiesta assistenzialista. Critica noi e non si accorge che critica pesantemente il suo governo: forse l'attento onorevole non lo sa, ma il suo amico Ministro alle attività produttive Scajola qualche giorno fa ne ha istituite ben 22 di zone franche in giro per l'Italia. Tutte inserite nel Piano straordinario per il Sud anche se alcuni di questi provvedimenti hanno interessato anche aree urbane del centro nord. Probabilmente quelle realtà avranno avuto più zelanti parlamentari della PDL che si sono accorti delle ghiotte possibilità per i loro territori di elezione. Se è vero il ragionamento di Girlanda allora Berlusconi e Scajola hanno varato dei provvedimenti meramente assistenzialisti? Il governo non è che sia stato così prodigo di azioni concrete contro la crisi ed è completamente sprovvisto di una politica industriale per questo Paese: gli atti concreti si contano sulle dita di una mano e le zone franche sono tra questi. Le disattenzioni dell'onorevole Girlanda non giustificano dunque le sue critiche ritardatarie. Rifondazione Comunista insiste: è necessario varare da subito l'Accordo di programma tra governo e regioni che preveda strumenti concreti e soldi veri per la riconversione dell'azienda e la salvaguardia dei posti di lavoro; è necessario istituire una zona franca nel territorio interessato dagli effetti della crisi Merloni per dare la concreta possibilità al sistema produttivo dell'Appennino umbro-marchigiano di risollevarsi da una crisi che produce massacro sociale e che mette in ginocchio non solo una grande azienda ma l'intero reticolo produttivo delle piccole e medie imprese, dell'artigianato e del commercio. Rifondazione Comunista farà in modo che tale proposta entri nel pacchetto di richieste che il prossimo Consiglio provinciale monotematico sulla Merloni che si terrà a Nocera giovedì 20 novembre. Condividi