Caro Lamberto intanto complimenti per la tua elezione a segretario regionale del Partito Democratico e auguri di buon lavoro. Ma non sarei sincero, come invece dobbiamo alla nostra lunga conoscenza, se non ti esprimessi pubblicamente tutte le mie preoccupazioni per le sorti della nostra Umbria. Spero che la tua elezione contribuisca alla necessaria svolta politica della nostra coalizione e ad un non più rinviabile cambio di passo nell’azione di governo regionale. È necessario, a mio avviso, riaprire un confronto politico – programmatico serio e serrato nella coalizione di centrosinistra umbra, affinché tutte le forze politiche possano essere messe nella condizione di dare un contributo concreto di idee e di analisi sulle cose da fare, sui processi da attivare, sulle risposte efficaci da mettere in campo per i lavoratori umbri e per il nostro apparato produttivo e industriale. Il tempo del galleggiamento è finito e non ci sorregge più neanche “il buon governo” dei territori e della città. occorrono scelte coraggiose, innovative, capaci di indicare un nuovo corso politico e programmatico, una nuova fase dello sviluppo economico e sociale, che valorizzi e difenda il patrimonio paesaggistico e ambientale, che si confronti con la frontiera della “new economy”, che salvaguardi la nostra cultura regionalista. Ci serve un progetto e una pratica politica della coalizione e di governo nettamente alternativa al modello delle destre e all’azione devastante del governo Berlusconi, al suo sovversivismo istituzionale e alla sua scelta di non salvaguardare i settori più esposti alla crisi, il lavoro e i soggetti sociali più deboli. Come saprai si è avviata la fase costituente della Federazione della Sinistra di Alternativa che ti sottopone le seguenti questioni: un piano regionale del lavoro, l’istituzione del reddito sociale, la difesa e la qualificazione della sanità e dell’istruzione pubblica, una nuova politica dei beni comuni ad iniziare dalla ripubblicizzazione del ciclo delle acque, la valorizzazione del regionalismo dentro uno schema di “Italia mediana”, la lotta alla precarietà del lavoro, una “green economy” per l’Umbria. Sono le questioni che poniamo per una azione comune nella società e nelle istituzioni. Colgo l’occasione per sollecitarti ad una riflessione: perché il Pd umbro non aderisce e contribuisce alla riuscita della manifestazione nazionale, il “No Berlusconi day” del 5 dicembre a Roma? Sarebbe un bel messaggio di unità, di volontà di fare opposizione, di autonomia. Stefano Vinti Presidente Gruppo regionale Prc Condividi