TERNI - La mostra sarà allestita dal 12 dicembre 2009 al 2 maggio 2010 nelle sedi di CAOS a Terni e dell'Ex Collegio Boccarini ad Amelia.
L’esposizione, dedicata a Piermatteo D’Amelia, si propone di restituire alla storia dell’arte un protagonista di primo piano nel panorama artistico del Secondo Quattrocento, uno dei grandi maestri del Rinascimento in Umbria, impegnato a Roma, nel cantiere vaticano, accanto a Perugino e Pintoricchio.
Naturale sviluppo del progresso degli studi sulla pittura umbra e centro italiana del Quattrocento, l'esposizione è curata da Vittoria Garibaldi e Francesco Federico Mancini, in una collaborazione già collaudata nelle mostre dedicate nel 2004 a Perugino e nel 2008 a Pintoricchio. Il lavoro dei curatori è partito proprio dalla necessità di fare luce sull'attività umbra e romana di Piermatteo - nato ad Amelia intorno al 1448 e morto dopo il 1506 - in realtà molto documentata eppure ignorata fino alla fondamentale intuizione di Federico Zeri (1953) che attribuì all’artista opere che fino a quel momento, Roberto Longhi (1927) e Bernard Berenson (1932) avevano riunito sotto il name piece di Maestro dell'Annunciazione Gardner, confinando Piermatteo nella vasta schiera dei pittori "senza opere".
L'intuizione di Zeri sarà confermata dal felice ritrovamento documentario, nel 1985, del contratto di commissione a Piermatteo, della Pala dei Francescani di Terni. In mostra sarà possibile conoscere il tributo del pittore all'arte di Lippi, Verrocchio, Ghirlandaio, Perugino e Pintoricchio e conoscere le testimonianze pittoriche di un dialogo tra Piermatteo e artisti a lui contemporanei.
Accanto alla mostra, allestita nelle due sedi di CAOS a Terni e della Pinacoteca di Amelia, saranno sviluppati, nella migliore tradizione delle Grandi Mostre dell’Umbria, dei percorsi sul territorio che comprenderanno le località ove sono ancora presenti le testimonianze di Piermatteo.
Notizie biografiche: Piermatteo nato ad Amelia nel 1448, si forma tra il 1467 e il 1469 con Filippo Lippi nel cantiere decorativo dell'abside del Duomo di Spoleto. Dopo la morte di fra Filippo a Spoleto nel 1469, deve seguire a Firenze fra Diamante, il principale collaboratore del pittore carmelitano.
Nella città toscana Piermatteo entra in contatto con l'operosa bottega del Verrocchio e in seguito entra a far parte, ormai artista formato, del sodalizio di pittori guidati da Perugino, a cui viene affidata la decorazione della cappella Sistina in Vaticano. Piermatteo decora la volta della Cappella Sistina con un cielo stellato ma lavora con Pintoricchio anche alla scena raffigurante il Viaggio di Mosè e la Circoncisione.
Da questo momento la carriera romana di Piermatteo d'Amelia assume un carattere di continuità, interrotta solamente dai viaggi in Umbria per soddisfare commissioni importanti come i lavori per il Duomo di Orvieto (1480-1481), per gli Agostiniani di Orvieto (1482) e i Francescani di Terni (1483).
In modo particolare con l'elezione di Alessandro VI, Piermatteo entra intorno al 1493 come artista di primo piano nella corte papale, ottenendo titoli e privilegi e lavorando intensamente per varie commissioni fra le quali la decorazione dell'Appartamento Borgia, coordinata da Pintoricchio. L’artista muore dopo il 1506.
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