PERUGIA - E' risultato affetto anche dalla legionella uno dei pazienti ricoverati nell'ospedale di Perugia perche' risultati positivi al virus dell'Influenza A. Il dato e' emerso nel corso del primo congresso regionale dell'Associazione italiana pneumologi ospedalieri, Aipo, presieduta da Maurizio Dottorini che e' anche direttore dell'unita' di struttura di degenza pneumologia dell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Le sue condizioni sono buone ed e' attualmente in fase di dimissione, ha precisato la direzione dell'azienda ospedaliera perugina. L'uomo, un nordafricano residente a Perugia, e' giunto nella struttura sanitaria circa una settimana fa. E' stato subito trattato per la legionella e dagli accertamenti e' emersa anche la positivita' al virus H1N1. Le sue condizioni sono comunque rapidamente migliorate e presto lascera' l'ospedale. Secondo la stessa direzione dell'azienda ospedaliera si tratta comunque di un caso che ''non deve creare alcun tipo di allarmismo''. L'esperto ha evidenziato una stretta correlazione fra l'H1N1 e le malattie respiratorie. ''Un virus che colpisce le vie respiratorie - ha spiegato Dottorini - provoca, in genere, danni a livello dell'epitelio bronchiale che diminuisce le difese per altre infezioni batteriche. Nel caso del nostro paziente, si e' avuto un germe che ha 'approfittato' dei danni provocati dal virus dell'influenza A determinando una polmonite da legionella, che e' stata trattata con un farmaco antivirale e antibatterici specifici. Si tratta una polmonite molto aggressiva, e, nella nostra regione, e' in aumento. E' dovuta non tanto a un incremento reale, quanto a un maggiore numero di diagnosi, essendo in questa fase piu' elevato il livello di attenzione dei medici. In Umbria, nel 2000, era stato segnalato un solo caso di legionella, oggi sono circa 20''. Ma c'e' un'altra malattia in progressivo aumento, anche se non legata al virus dell'influenza A, la tubercolosi. ''Negli ultimi 5-6 anni - ha spiegato ancora Dottorini -, stiamo assistendo a un incremento di questa patologia anche in Umbria. Nei due terzi dei casi a essere colpiti sono i cittadini stranieri''. Condividi