Uscire dalla crisi, riprendersi il futuro: l’adesione allo sciopero dei metalmeccanici del Prc di Terni

TERNI - Rifondazione Comunista di Terni sostiene lo sciopero generale dei metalmeccanici indetto dalla Fiom per la giornata di oggi per protestare contro l’accordo separato siglato tra Federmeccanica e Fim Cisl e Uilm e per chiedere al governo gli ammortizzatori sociali per precari e disoccupati in genere. “In Italia – si legge in una nota -, nell’ultimo trimestre 2008, nelle regioni centro settentrionali è cresciuta la disoccupazione, mentre in quelle meridionali, vi è stata un’emorragia di occupati. In questo modo si potrebbero determinare le condizioni per un aumento di un milione in più di disoccupati. Nella provincia di Terni l’uso crescente degli ammortizzatori sociali ha coinvolto circa 6000 lavoratori; questo dato da solo basta a smascherare le bugie del governo, che predica ottimismo mentre difende le politiche speculative e concorda il licenziamento dei lavoratori più deboli. Siamo con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici contro un accordo separato che valutiamo inaccettabile nel metodo e nel merito. I lavoratori metalmeccanici devono avere il diritto di esprimere democraticamente il loro giudizio su questioni che riguardano la propria condizione di vita e di lavoro. Ci battiamo per Bloccare i licenziamenti per i prossimi 36 mesi. Contrastare le delocalizzazioni, prevedendo che le imprese che delocalizzano siano tenute a restituire tutti i contributi e sostegni economici ricevuti. Generalizzare gli ammortizzatori sociali superando gli elementi di divisioni tra lavoratori con diverso rapporto di lavoro. Riformare l’indennità di disoccupazione ed istituire il salario sociale per i disoccupati. Rilanciare il contrasto alla precarizzazione dei rapporti di lavoro e alla legge 30, superando la distinzione fittizia tra lavoro subordinato e parasubordinato. Costruire strumenti d’intervento pubblico per la riconversione ecologica dell’economia”.