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È arrivata la tutela comunitaria per “Farro di Monteleone di Spoleto” a denominazione di origine protetta (Dop) che diventa quindi il primo farro protetto dalle imitazioni a livello Europeo. Lo rende noto Coldiretti Umbria nel sottolineare che è stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee C/217 del 12 novembre 2009 la domanda di riconoscimento e, se non verranno sollevate obiezioni entro i prossimi sei mesi, si procederà alla sua iscrizione nell’Albo delle denominazioni di origine dell’Unione Europea. La zona di produzione della DOP “Farro di Monteleone di Spoleto” ricade - sottolinea Coldiretti - nell’area montana dell’area sud est della Provincia di Perugia e comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Monteleone di Spoleto e Poggiodomo e parte del territorio amministrativo dei comuni di Cascia, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Scheggino, di altitudine maggiore o uguale a 700 metri sul livello del mare. Il “Farro di Monteleone di Spoleto” - spiega Coldiretti - viene immesso al consumo, nelle tipologie integrale, semiperlato spezzato e semolino di farro, in sacchetti di plastica garantiti per l’inalterabilità delle caratteristiche organolettiche e di salubrità del prodotto, del peso di mezzo chilo e di 1 chilo e in sacchi di carta o di nylon del peso di 25 Kg. Il prodotto confezionato in sacchetti di plastica viene immessIl “Farro di Monteleone di Spoleto” che si trova in commercio è ottenuto per molitura del farro integrale, si presenta con calibro più fine dello spezzato ma non polveroso per la sua caratteristica vitrea, al palato si dissolve con una sensazione di pastosità, il colore è marrone molto chiaro. Il logo è composto da un rettangolo nel quale compaiono in una parte la sagoma di profilo di un leone rampante con due spighe di farro sulla zampa e in un’altra sei spighe di farro. La coltura del farro nell’area Appenninica ed in particolare di Monteleone di Spoleto è - precisa Coldiretti - sicuramente molto antica. Se ne trova documentazione, infatti, negli scritti dei classici romani e poi, ancora, durante tutto il Medioevo e Rinascimento.o al consumo con la tecnica del sottovuoto. Condividi