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E' morto padre Nicola Giandomenico, già vicario del Sacro Convento di Assisi e figura considerata storica della comunità francescana che ha comunicato la notizia. Padre Giandomenico, 62 anni, era originario di Sant'Eramo in Colle, in provincia di Bari. Oggi, verso mezzogiorno - è detto in un comunicato del Sacro Convento -, il ''nostro confratello padre Nicola Giandomenico dopo aver ricevuto il Sacramento dell'Unzione degli infermi è tornato alla casa del Padre''. ''In attesa di definire la data delle esequie - afferma il Custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese - affidiamo il nostro confratello alla preghiera di quanti lo hanno conosciuto, stimato e amato. Pur nel dolore per questo distacco improvviso con San Francesco lodiamo il Signore per 'Sorella nostra morte corporale'''. Il cordoglio per la morte improvvisa di padre Giandomenico è stato poi espresso da tutte le istituzioni umbre. 'Grazie padre Nicola'' scrive la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti in un messaggio di cordoglio. ''E' difficile descrivere in poche parole - ha affermato la Lorenzetti - ciò che padre Nicola Giandomenico, oggi prematuramente scomparso dopo lunga sofferenza, ha rappresentato per l'Umbria, regione che, nel proprio Statuto, assume come valori fondamentali la cultura della pace, della non violenza, del rispetto dei diritti umani, dell'accoglienza, della coesione sociale, delle differenze, la qualità ambientale e il patrimonio spirituale fondato sulla propria storia civile e religiosa''. Nel messaggio inviato al custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese, la presidente ha espresso - riferisce Palazzo Donini in una nota - il cordoglio personale e della Giunta regionale per la morte di padre Giandomenico, certa di interpretare il sentimento dell'intera regione. ''In questo momento di profonda tristezza - ha scritto ancora la presidente - non posso non ricordare il mio franco e fraterno rapporto personale che ho sempre avuto con lui e di quanto esso abbia lasciato e lasci in me un segno indelebile. 'E' in pericolo il futuro del mondo, a meno che non vengano suscitati uomini più saggi', ci ammonisce la 'Gaudium et spes'. Padre Nicola è stato uno di questi''. ''Grazie padre Nicola'', ha concluso la Lorenzetti. ''E' morto un giusto, un testimone autentico e appassionato del messaggio di San Francesco d'Assisi. Il Consiglio regionale dell'Umbria rende omaggio ad un religioso che ha contribuito a far incontrare personalità istituzionali, politiche e religiose tanto diverse e spesso contrapposte, costringendole, con la forza disarmante della fede, a dialogare e costruire insieme un futuro di pace''. Così il presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Fabrizio Bracco ricorda ''con profonda commozione'' padre Nicola Giandomenico. ''In questi anni, nella mia veste di dirigente politico, di rappresentante delle istituzioni, e anche a titolo personale - aggiunge Bracco - ho avuto diverse occasioni di incontrare padre Nicola, ricavandone una profonda impressione nei confronti di una testimonianza di fede, e di concreta attenzione alle vicende del mondo, sempre serena e piena di speranza''. ''Padre Nicola Giandomenico è stato un vero, autentico costruttore di pace. Uno di quelli di cui il mondo ha bisogno. Uno di quelli che non si vorrebbero mai perdere'': Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ricorda così il francescano morto oggi, definito ''fondatore della Tavola della pace''. ''Ancora non riesco a crederci'' ha spiegato Lotti in una nota. ''Nicola - ha aggiunto - era un mio amico. Uno di quegli amici che si trovano con fatica e che non si vorrebbero mai perdere. Ci aveva fatto incontrare l'impegno per la pace. Un impegno sincero, serio, gratuito, senza secondi fini. Insieme abbiamo ideato e costruito la Tavola della pace e tante, tantissime altre iniziative ricercando sempre il dialogo e l'incontro con tutti. Anche quando questo non poteva essere capito. Insieme abbiamo organizzato tante marce per la pace Perugia-Assisi cercando di suscitare partecipazione, coinvolgimento, attenzione politica, impegno personale e impegno politico. Nicola - ha concluso Lotti - è stato l'uomo che mi ha fatto scoprire e amare San Francesco, la sua idea di pace, il suo modo di essere tra gli uomini e con la natura''. ''La morte di padre Nicola Giandomenico, già vicario del Sacro Convento di Assisi, colpisce tutta la comunità regionale nel ricorso di un religioso dalla grande intelligenza, dalla spiccata umanità intrisa sempre di bonario senso dell'humor'': a sostenerlo è Maurizio Ronconi, Udc. 'Ha cresciuto nell'insegnamento di una sana e concreta cristianità - ha affermato Ronconi in un comunicato - generazioni di giovani che oggi hanno fatto migliore l'Umbria''. Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, esprime ''profondo cordoglio per la morte di padre Nicola Giandomenico. ''La morte di Padre Nicola - ha detto Guasticchi - costituisce una grave perdita per l'intera collettività regionale e un vuoto per la rappresentanza di valori importanti da diffondere nella nostra società''. Guasticchi - riferisce una nota dell'ente - ha ricordato ''l'impegno costante di Padre Nicola Giandomenico profuso per il Sacro convento di Assisi e soprattutto sul versante della pace e della solidarietà fra i popoli''. ''La notizia della morte di padre Nicola Giandomenico colpisce al cuore tutti coloro che lo hanno conosciuto, e, di conseguenza, stimato ed amato'': a dirlo è il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. “Sì, perché non si poteva non amare un uomo di pace - ha affermato Boccali in un comunicato diffuso dal Comune - tanto profondamente calato nella realtà quotidiana di coloro che per la pace lavorano sul serio, abbattendo i muri che separano e costruendo i ponti che uniscono le persone, le culture ed i popoli. Un uomo che il popolo della pace in Marcia da Perugia ad Assisi ha conosciuto bene, per averlo ritrovato al proprio fianco in mille iniziative, molte delle quali coraggiose e innovative, nelle quali laici e credenti hanno condiviso ideali, valori, sogni. Oggi lo ricordiamo protagonista sempre in prima fila, entusiasta e fiducioso, come ricordiamo il suo sgomento nella Basilica francescana ferita dal terremoto. In fondo, era lo stesso amore, coniugato nella speranza di un futuro di pace e nel dolore per le vittime del sisma: uomini prima di tutto, ma anche i preziosi affreschi''. ''Ricordiamo la sua passione ed il suo infaticabile impegno - ha aggiunto Boccali -, nella fase della ricostruzione, in quel cantiere unico al mondo. Padre Nicola ci lascia una eredità preziosa, fatta di idee ma soprattutto di prassi e di comportamenti. L'educazione ai diritti umani e' l'educazione civica del futuro: è una delle brevi frasi in cui si riassume un suo messaggio di educatore. Il modo migliore di rendergli omaggio - ha concluso il sindaco di Perugia – è tenerne in giusto conto l'opera''. Condividi