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Con il voto di ieri nella commissione del consiglio regionale sul Piano di tutela delle acque, ''si è deciso a tavolino che la suinicoltura in Umbria debba chiudere'': è quanto afferma Coldiretti Umbria. In un comunicato, l'associazione agricola ribadisce che le decisioni della commissione avranno ''ripercussioni negative'' sul settore agricolo, ''in modo particolare per il comparto suinicolo'', come hanno sottolineato in un incontro ieri a Perugia gli allevatori della Coldiretti, amareggiati per essersi ''visti cestinare in pochi mesi la propria attività (Coldiretti fa riferimento anche alle conseguenze delle inchieste sui depuratori, ndr)''. Coldiretti Umbria considera ''flebile'' la ''speranza che le ipotesi di modifica del piano in consiglio regionale possano riparare ad una situazione che è precipitata nelle ultime settimane, dopo un proficuo periodo di concertazione. La convinzione è quella che si sia voluta, come più volte sottolineato, ridisegnare dirigisticamente una mappa normativa che non tiene conto delle realtà e delle opportunità che in termini di economia e di ambiente la suinicoltura rappresenta. Continuerà quindi l'impegno - conclude Coldiretti - per ribadire come l'agricoltura e in particolare la zootecnia, restino un'attività fondamentale, oltre che per l'intera economia regionale, anche in termini di valorizzazione e presidio del territorio''. Condividi