BOTTINI L..jpg
PERUGIA - “Come previsto anche per Colognola di Gubbio e Pietramelina, non ci saranno ampliamenti della discarica di S.Orsola di Spoleto che, secondo le proiezioni e i dati della Provincia di Perugia riferiti a settembre 2009, andrà ad esaurirsi entro 2 anni, con il raggiungimento dei 145 mila metri cubi di rifiuti che può ancora contenere. Dovranno quindi essere trovate altre soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti: il Piano regionale prevede un impianto vocato nell'ambito dell'Ato numero 2, che si faccia carico dello smaltimento e della valorizzazione della frazione secca residua dei rifiuti. L'impiantistica esistente può essere utilizzata per lo smaltimento soltanto in via transitoria, laddove gli impianti siano tecnologicamente adeguati, ci sia l'accordo con i territori e le Amministrazioni interessati e non vengano peggiorate le condizioni ambientali”. Lo ha detto, rispondendo ad una interrogazione di Franco Zaffini (An -Pdl), l'assessore all'ambiente Lamberto Bottini, intervenuto ai lavori della II Commissione di Palazzo Cesaroni. Facendo riferimento ai quesiti posti dal consigliere dell'opposizione di centrodestra circa il livello di saturazione della discarica di S. Orsola, l'eventuale chiusura dell'impianto di Spoleto e le prospettive dell'Ato numero 3 per quanto riguarda lo smaltimento finale dei rifiuti, Bottini ha spiegato che gli Ambiti territoriali integrati stanno definendo i preliminari dei Piani di ambito. Subito dopo verrà insediato il Comitato tecnico che dovrà individuare l'ubicazione e il tipo di impianto che dovrà provvedere su base regionale allo smaltimento finale della frazione dei rifiuti non avviata a riciclo. Franco Zaffini ha poi chiesto aggiornamenti circa l'avvio “da parte della Cementir di Spoleto della procedura di assoggettabilità per termovalorizzare il Cdr nel cementificio spoletino” e il possibile impiego di questo impianto per smaltire i rifiuti dell'Ato 3 non più conferibili in discarica. A questo proposito l'assessore Bottini ha osservato che in Umbria non esistono impianti per la produzione di cdr (combustibile da rifiuti) di qualità e che quindi l'unico cdr che il cementificio di Spoleto potrebbe utilizzare (solo all'interno di un percorso autorizzativo che riguarda Comune di Spoleto e Provincia di Perugia) potrebbe venire da fuori regione. Condividi