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FABRIANO - Proseguira' anche questa notte l'occupazione degli uffici della direzione aziendale della A. Merloni di Fabriano da parte di otto operai cassintegrati, fra cui un delegato della Rsu, Andrea Giacobelli, della Fiom-Cgil. Lo ha confermato lui stesso, spiegando che, in attesa del rientro da Roma dei sindacalisti e dei membri della rappresentanza di fabbrica che hanno preso parte all'incontro al Mse, lui e i suoi compagni (due donne e sei uomini) dormiranno sui divani della direzione. Ovviamente, a quanto si capisce, con il benestare dell'azienda. ''Abbiamo dei sacchi a pelo, e i compagni dello stabilimento di Maragone ci porteranno da mangiare e l'acqua'' spiega al telefono Giacobelli. Il clima e' tranquillo, salvo l'ansia di sapere ''quale sara' il futuro di questo gruppo e di tutti noi''. La polizia sorveglia da fuori, discretamente. Per la A. Merloni ci sono alcuni interessamenti all'acquisto di asset, ma non del settore del bianco in Italia. Lo ha reso noto Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm Uil del settore elettrodomestici, dopo l'incontro che i sindacati hanno avuto a Roma, al Mse, con i tre commissari straordinari del gruppo. ''I commissari - riferisce Ficco - hanno relazionato sulle risultanze delle procedure di cessione del gruppo, ufficialmente avviate a giugno e destinate a concludersi entro gennaio 2010: risultano degli interessamenti, anche se non tutti tramutatisi gia' in offerte vincolanti di acquisto, per la Cylinders and Thanks, che produce bombole e serbatoi, per lo stabilimento ucraino, per la casa scandinava Asko e per lo stabilimento di cucine Tecnogas''. Tuttavia, aggiunge, ''non sono emersi interessamenti per gli stabilimenti marchigiani e umbri di lavatrici e frigoriferi, che rappresentano il grosso da un punto di vista occupazionale''. ''Apprezziamo la volonta' del ministero dello Sviluppo economico - afferma sempre Ficco - di proseguire nell'amministrazione straordinaria, ma chiediamo un impegno preciso a trovare una soluzione anche per le fabbriche di lavatrici e di frigoriferi fino ad ora rimaste senza acquirenti''. Del resto, aggiunge, ''il programma presentato ad aprile da parte dei commissari gia' originariamente prevedeva la possibilita' di una seconda fase, rivolta al recupero delle fabbriche che eventualmente non avessero trovato compratori. In tal senso sara' molto utile la conclusione dell'Accordo di programma, che nasce dalla collaborazione di ministero e Regioni, purche' sia davvero raggiunto in tempi celeri''. Stando a indiscrezioni apprese presso altre fonti, per lo stabilimento ucraino della A. Merloni ci sarebbe l'interessamento di tre gruppi, l'Electrolux, la Whirlpol e una societa' indiana. Per la Asko avrebbe avanzato un'offerta un gruppo serbo. Mentre una cordata emiliana e una serba sarebbero interessate all'acquisizione dell'impianto della Tecnogas di Reggio Emilia. ''L'impegno a definire un accordo di programma per la Merloni apre una prospettiva e da' una prima risposta alle forti preoccupazioni dei lavoratori''. Lo sostengono invece Cristina Ricci, segretario confederale dell'Ugl, e Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, che oggi hanno partecipato all'incontro al ministero dello Sviluppo economico. ''E' chiaro che - aggiungono - questo strumento, con cui si intende salvaguardare la capacita' produttiva di ogni stabilimento attraverso una riconversione industriale, deve avere come obiettivo prioritario il mantenimento degli attuali livelli occupazionali perche' sono in gioco migliaia di posti di lavoro e la tenuta sociale di interi territori, come dimostrano la presenza e l'impegno degli enti locali coinvolti''. Condividi