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Martedì 10 e mercoledì 11 novembre a Terni e venerdì 13 a Foligno l’artista presenta il suo nuovo spettacolo-concerto Canzoni impopolari. Giovedì 12 novembre, fuori abbonamento, a Terni, Celestini propone anche l’emozionante spettacolo Radio Clandestina. Celestini, che in Canzoni impopolari è accompagnato da Roberto Boarini al violoncello, Gianluca Casadei alla fisarmonica, Matteo D’Agostino alla chitarra, Luca Caponi alla batteria, ci racconta come è nato lo spettacolo: “Tre anni fa abbiamo incominciato a scrivere canzoni. Stavamo lavorando allo studio per uno spettacolo che parlasse di precarietà e lavoro nei call center, Appunti per un film sulla lotta di classe. Abbiamo incominciato a seguire e intervistare i lavoratori del collettivo autorganizzato PrecariAtesia, operatori telefonici di Atesia, uno dei più grandi call center d’Europa, il primo in Italia. Un mese prima del debutto ci hanno chiesto di partecipare al concerto del primo maggio in piazza san Giovanni e invece di portare un pezzo di teatro, abbiamo pensato di lavorare su un testo che avevo scritto qualche mese prima, un racconto, e cambiarlo, raccontarlo cantandolo. Così è nata La Rivoluzione. Poi alla fine del mese è incominciata la tournée. Girando abbiamo scritto altri racconti e altre canzoni e con la nuova stagione ne abbiamo cantate alcune nella trasmissione Parla con me di Serena Dandini, I “poveri partigiani” nei giorni della memoria, “la morte del disertore” in quelli delle azioni di guerra umanitaria, “la casa del ladro” dedicata a Gaetano Bresci. Poi è venuto il disco Parole Sante. Ci è voluto un anno e senza pensarci troppo nell’agosto del 2007 siamo andati due settimane in studio. Da allora abbiamo continuato a scrivere. E non lo so se si tratta di storie cantate o di canzoni dette in musica. Così come non saprei dire se il teatro che faccio da dieci anni sia fatto di personaggi raccontati o di azioni senza spettacolo. Credo che al di sopra dei mezzi esista un linguaggio che è fatto di letteratura. Una letteratura che si da nella scrittura e nell’oralità, ma che soprattutto procede dall’esperienza e torna nell’esperienza. In mezzo ci sono gli individui che si servono degli strumenti che imparano a usare, ma che sono soltanto strumenti, giochi. In mezzo c’è indifferentemente la musica o il teatro, il cinema o i libri. In mezzo c’è il mezzo.” Radio Clandestina Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria è ispirato all'eccidio delle Fosse Ardeatine. "Questa dell'Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana. – dice Celestini - È una storia che comincia alla fine dell'ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del '38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all'8 settembre. È la storia dell'occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull'Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni '50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.” Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.   Condividi