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In Umbria è partita la campagna di vaccinazione contro l’influenza pandemica rivolta alle categorie indicate come prioritarie dal Ministero della Salute. Le Aziende sanitarie della Regione al 3 novembre (nei primi quattro giorni dall’avvio della campagna, compreso il sabato) avevano già provveduto a vaccinare 1210 operatori sanitari, 371 persone considerate a rischio in quanto portatori di malattie croniche, come per esempio il diabete o malattie dell’apparato respiratorio, e 30 donne in stato interessante. I Servizi vaccinali delle Aziende Sanitarie Locali umbre, comunicano dall’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria, stanno continuando a vaccinare le persone appartenenti a queste categorie, mentre il servizio di Contact–Center, attivato dall’Assessorato regionale, sta contattando i diversi servizi essenziali (sia aziende private, che per esempio producono ed erogano l’elettricità, l’acqua o il gas, ma anche quelle che assicurano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, così come le aziende che garantiscono il trasporto pubblico, accanto a Istituzioni quali la pubblica sicurezza, la protezione civile, i Vigili del Fuoco, le Forze armate, il personale delle scuole e degli Enti Pubblici), che hanno comunicato l’elenco dei propri dipendenti. Per questi Servizi, grazie all’accesso ad un portale appositamente predisposto, è possibile prenotare on-line la vaccinazione per il singolo dipendente, nel centro di Salute più vicino alla sua residenza. Ieri mattina sono state consegnate dal Ministero della Salute altre 16.380 dosi di vaccino, che consentono di cominciare la vaccinazione anche a questi lavoratori. Il complesso sistema approntato dall’Assessorato regionale alla Sanità in collaborazione con le Asl, si sottolinea, sta consentendo quindi di garantire la vaccinazione a tutti coloro che ne hanno diritto, senza provocare lunghe file né attese snervanti. L’Assessorato alla Sanità ribadisce che, data la modalità di consegna da parte del Ministero della Salute delle dosi di vaccino, che arrivano solo in piccole “tranche” settimanali, il vaccino in questa fase (per tutto il mese di novembre) può essere destinato solo alle categorie previste nell’ultima ordinanza ministeriale: agli operatori sanitari, ai soggetti fino a 65 anni portatori di una qualche malattia che può rendere più “sensibili” al virus dell’influenza A, ai lavoratori dei servizi essenziali, alle donne in stato di gravidanza, alle mamme che hanno partorito negli ultime sei mesi o ai conviventi di persone con un sistema immunitario compromesso che non possono essere vaccinate. Condividi