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di Marco Casavecchia Due novembre, se non fosse per la mancanza di rispetto per i nostri cari defunti, verrebbe naturale fare della facile ironia, commentando la ''prestazione'' del Perugia, in quel di Lumezzane, e la mancanza di vitalità mostrata. La fuga di Emerson, partito dalla propria metacampo e lo slalom fatto, tra i giocatori perugini, ci ha richiamato alla mente certi film di fanta-horror, di serie B, di qualche decennio fa, con i giocatori del Perugia nella parte degli zombie, incapaci di fermare la fuga dell'eroe di turno, anche solo prendendolo per la maglia. E così sia. Da Lumezzane ritorniamo con la consapevolezza che anche questo campionato sarà mediocre e vissuto all'insegna di risultati altalenanti, con buone o, quanto meno, accettabili prestazioni casalinghe alternate ad altre improduttive e in alcuni casi indecifrabili gare, lontano dal fortino amico. Limiti strutturali della squadra? Limiti tecnici? Manico inadeguato? Comunque sia, dopo alcuni risultati che ci avevano anche illuso, prendiamo atto dovremo soffrire anche quest'anno rincorrendo un posto utile, fosse anche il quinto, per disputare i play off; sempre che le altre squadre, alcune delle quali redivive (Monza, Benevento, Lumezzane e perché no, anche il Foligno) ce lo permetteranno. Ma tutto dovrebbe girare per il verso giusto: pochi infortuni (e qui già cominciamo male, con quello di Raimondi), un po' di buona sorte, qualche rigore, giocatori che dovrebbero sempre rendere al massimo, allenatore che le dovrebbe azzeccare tutte o quasi. Mi sa che pretendiamo troppo dalla dea Eupalla (divinità tanto cara e molto spesso invocata dall'amico Claudio Cagnazzo, noto opinionista e giornalista nostrano, dal buon passato pedatorio, che la chiama in causa ogni qualvolta ci si trova di fronte all'imprevedibile e imperscrutabile mondo del calcio). Buon Grifo a tutti. Condividi