GUBBIO (APN) – Mille euro da destinare alla missione di Santiago de Huata. Il primo premio della caccia al tesoro “I segreti di Gubbio” ha il sapore della solidarietà e rinnova il legame tra la Città dei Ceri e la parrocchia boliviana di don Leo Giannelli. Ad aggiudicarsi lo scrigno del tesoro di questa avvincente maratona, tra enigmi ed indovinelli, è stata la squadra “Lotto per mille”, una trentina tra giovani e adulti dell’Oratorio Don Bosco di Gubbio. Al secondo e terzo posto sono arrivati rispettivamente le squadre “Du gimo ‘n lo sapemo ma famo ‘n casino” e “I Tartufari della terza E”.
Il gruppo eugubino uscito vittorioso ha chiuso la prova un tempo di quattro ore, non senza difficoltà dato il complesso impianto narrativo della caccia al tesoro, sulla falsa riga de Il Codice da Vinci e Indiana Jones. “L’idea di partecipare ci è venuta perché il premio era in denaro – hanno spiegato Renzo Rughi e Giulia Uccellani, componenti di “Lotto per mille” – e lo destineremo alla parrocchia di Santiago de Huata, in Bolivia, dove opera da molti anni don Leo Giannelli”.
A piazza San Giovanni, punto di partenza della caccia al tesoro, si sono ritrovati cento partecipanti, dai 13 fino ai 60 anni, suddivisi in sei squadre (The Sniffix, Miskatonic gang, I Tartufari della terza E, Du gimo ‘n lo sapemo ma famo ‘n casino, Lotto per mille e Le Penne impazzite). I gruppi erano tutti molto organizzati e preparati, con mezzi di locomozione come bici, moto e scooter per raggiungere i luoghi degli indizi dislocati nel centro storico, e componenti della squadra piazzati su postazioni internet per trovare le soluzioni agli enigmi nel tempo più breve possibile. Tra le tappe dell’avvincente caccia al tesoro, seguita anche dalle telecamere di France 2, la prima tv pubblica francese, c’è stata anche la casa di riposo “Toschi Mosca” di piazza Bosone, dove un anziano ospite ha fornito alcune indizi ai partecipanti.
Lo scopo di questa prima edizione della caccia al tesoro “I segreti di Gubbio”, organizzata dall’assessorato al Turismo del Comune nell’ambito della 28esima Mostra nazionale del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari, era quello di “scoprire angoli nascosti e non sempre valorizzati della città – ha detto l’organizzatore Roberto Negro – E dopo un andirivieni tra i principali monumenti e chiese della città, si è arrivati al teatro Romano dove era nascosto lo scrigno che conteneva l’amuleto, il tesoro di Gubbio vero e proprio”.
E secondo la trama narrativa della caccia al tesoro “I segreti di Gubbio”, questo è solo il primo appuntamento di dodici previsti dal plot. “L’appuntamento ha riscosso un grande successo sia per il numero dei partecipanti che per l’entusiasmo generale con il quale è stato affrontato l’insieme delle prove” ha detto Roberto Negro. “Appuntamento al prossimo anno”.
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