Solidarietà è stata espressa dall'assessore regionale umbro alle politiche sociali, Damiano Stufara, ai familiari di Stefano Cucchi, il giovane morto a Roma dopo essere stato arrestato. ''La triste storia di Stefano - ha detto Stufara, precisando di parlare a titolo personale - mi fa ritornare indietro di mesi e il mio ricordo non può non rimandarmi alla vicenda di Aldo Bianzino, il falegname umbro di 42 anni che fu trovato morto in cella nel carcere di Perugia un giorno e mezzo dopo essere stato arrestato per la coltivazione di piante di canapa nei pressi della sua abitazione. Da allora per la moglie, Roberta Radici, e il figlio Rudra, è iniziata un'odissea durante la quale, invano, hanno tentato di far luce sulla morte di Aldo (vicenda per cui la procura perugina ha chiesto per due volte l'archiviazione del fascicolo aperto, un provvedimento al quale si sono opposti i familiari di Bianzino e in merito a esso è ora attesa la decisione del gip - ndr). Ora Roberta non c'è più - ha ricordato Stufara -, perché in seguito a complicanze di una sua lunga malattia ha cessato anche lei di vivere lasciando solo il loro unico figlio non ancora maggiorenne. Spero che i familiari di Bianzino e quelli di Stefano Cucchi possano conoscere al più presto la verità su quanto è accaduto dal momento in cui hanno perso di vista i loro familiari. E' il minimo sollievo al dolore che provano. Lo Stato deve farsi garante della sicurezza dei cittadini sempre, ma soprattutto quando questi cittadini sono sotto custodia di chi deve per primo assicurare questo diritto''.
Stufara ha quindi ricordato ciò che le aveva chiesto Roberta Radici durante un loro incontro nel novembre 2007: ''Chiedo giustizia per Aldo e per tutte le persone che si trovano a vivere la stessa condizione. All'improvviso ci siamo ritrovati senza il mio compagno e senza nessuna fonte di sostentamento. Non sarà una cosa da poco abituarsi e accettare questa nuova situazione che ha anche dei risvolti pratici, visto che io e Aldo non eravamo sposati e quindi per lo Stato io non ho nessun diritto da vantare. Ma sarà un sollievo conoscere la verità''. ''Roberta non c'è più - ha detto Stufara - così come non ci sono più Aldo e Stefano, ma c'è una società civile che vuole risposte e trova solo muri. Tutto ciò è inquietante, ma continueremo a domandare''.
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