SAN GIUSTINO - Il castello Bufalini, un complesso a pianta quadrangolare con torri, che sorge all'interno della cittadina di San Giustino, nell'alta valle del Tevere, in provincia di Perugia, acquisito nel luglio del 1989 al demanio dello Stato con finalita' di destinarlo a museo di se stesso, e' da oggi godibile dalla collettivita'. E' stato riaperto dopo 19 anni e un lungo restauro, che ha fatto scroprire una ''casa vissuta'' sino all'ultimo dalla famiglia Bufalini (il fortilizio fra il 1487 e 1492 divenne proprieta' di Niccolo' Bufalini di Citta' di Castello che lo trasforma in fortezza su progetto dell'architetto romano Mariano Savelli e su indicazioni di uomini d'armi come Gioanni e Camillo Vitelli) con arredo di competenza, archivio di famiglia, uno storico giardino che costituisce un raro esempio di dimora storica signiorile pressoche' integra.
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della regione Maria Rita Lorenzetti, il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, il sindaco di San Giustino Fabrio Buschi, la soprintendente per i beni storico-artistici Vittoria Garibaldi, la soprintendente ai beni architettonici Anna Di Bene, il direttore regionale dei beni culturali Francesco Scoppola, e tante autorita'.
''La sinergia e' stata messa in campo in modo perfetto - ha detto la presidente Lorenzetti -; nel progetto di riapertura del castello Bufalini hanno lavorato l'uno accanto all'altro i tecnici, le autonomie locali, la regione, gli enti sovra comunali, lo Stato, con la finalita' di tutelare e valorizzare il territorio. Un grande restauro del castello Bufalini - ha concluso Lorenzetti - un museo di se stesso''.
Di tesori dell'arte e di storia hanno parlato il sindaco di San Giustino, Buschi e il presidente della provincia Marco Vinicio Guasticchi, sottolineando l'importanza che ha per il territorio e il turismo, l'apertura del Castello. Fino al 27 gennaio sara' visitabile dal pubblico dal giovedi' alla domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 17,30.
Il sovrintendente Vittoria Garibaldi che ha seguito costantemente i lavori di restauro (spesi 7 milioni e mezzo di euro) ha ricordato l'impegno preso 19 anni, fa quando la sovrintendenza umbra prese in carico dallo Stato la proprieta' del castello Bufalini: l'impegno era tutelarlo e valorizzarlo.
Il Ministero lo Acquistato' dalla famiglia Bufalini per 2 miliardi di lire nel 1991; l'8 agosto 2008 il Castello venne affidato alla neo Soprintendenza per i beni storici-artistici ed etnoantropologici dell'Umbria, appunto la soprintendente Vittoria Garibaldi.
''Ci siamo riusciti con una perfetta collaborazione della squadra: dai tecnici, ai restauratori, elettricisti, giardiniere, alla Sistema Museo - ha concluso - al volontariato, al personale di custodia, la collega Giuditta (chiamata Bufalini per aver vissuto instancabialmente tutte le fasi dei lavori - ndr-) chi ha studiato le tante carte d'archivio.'' La missione ed il progetto di valorizzazione del Castello Bufalini puo' essere inserito come percorso integrativo sia per la formazione scolastica ed universitaria sia per la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale. La varieta' delle sue componenti (ampie sale, affreschi alle volte e quadri, logge e un ampio cortile interno con porticati) si presta a mostre, attivita' culturali in genere, non ultime ambientazioni teatrali e come location televisive e cinematografiche. Ha anche delle ampie cantine che dovranno essere recuperate, cosi' i documenti che di queste parlano.
Dopo che nel 1534 fu trasformato da fortezza a palazzo fortificato, tra il 1640 e 1708 il palazzo Bufalini gia' centro di una grossa fattoria, viene ancora ristrutturato come amena villa di campagna con un reimpianto giardino ''all'italiana'' con tanto di vasche e fontane.
Il Castello conserva l'arredo di pertinenza, mobili, tessuti storici, vari oggetti d'ornamento, ceramiche, cristalli, divani, letti. Un ambiente vissuto da un'antica famiglia umbra quindi, con personaggi che si sono affermati in ambito militare, ecclesiastico, letterario e giuridico al servizio dello stato Pontificio, dei Medici, dei Farnese, dei Colonna, degli Estensi, perfino dei reali di Spagna e di Inghiterra e soprattutto Francia, agevolati dalla parentela con il cardinale Giulio Mazzarino.
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