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PERUGIA – Tra il modello del Nord, liberista e fondato sulla competizione estrema, e il partito del Sud, assistenzialista e paludato da poteri forti e inquinato da infiltrazioni della criminalità organizzata, si inserisce, ad oggi, le basi per un nuovo modello per l’intero Paese che passa per l’Italia Mediana (Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Emilia Romagna). Sostenitori di questa “via” le segreterie regionali di Rifondazione comunista di Toscana, Umbria, Marche e Lazio che si sono incontrati questa mattina a Perugia per mettere le basi per lanciare la sfida sul nuovo sviluppo da far adottare al Paese che verrà. Il modello ribadito si poggia già sulle scelte politiche, sociali ed economiche portate avanti nell’Italia Mediana dai governi di centrosinistra che si sono succeduti negli ultimi 40 anni; in più si chiede un nuovo impulso per un welfare attivo che tuteli diritti acquisiti e allo stesso tempo sia portatore di nuovi posti di lavoro per emanare servizi in campo sanitario, di cooperazione e di inclusione sociale per soggetti svantaggiati e anche per stranieri. Un ambientalismo che sia non semplicemente conservatore ma che sappia sfruttare e alimentare la green economy – con posti di lavoro – e metta in vetrina il territorio unico dell’Italia Mediana per le due grandi filiere: quella turistica-ricettiva e quella agricola-eno-gastronomica. Per il modello di Italia-Mediana proposta dai vertici regionali di Rifondazione Comunista gioca un ruolo importante anche l’intervento pubblico sull’economia locale e sulle infrastrutture di collegamento per creare macro-aree collegate tra loro, senza doppioni di piccoli e inulti aeroporti o altri servizi, a basso impatto ambientale e funzionali. L’intervento pubblico per arginare il modello delle multinazionali “mordi e fuggi”, per uscire dalla crisi e per superare anche l’incapacità di alcuni imprenditori che invece di innovare si limitano a delocalizzare aziende dove tasse e mano d’opera costano di meno. Quindi, il modello dell’Italia Mediana è composto da nuovo sviluppo sostenibile, welfare attivo, intervento pubblico espanso, forte coesione sociale, cooperazione, inclusione sociale e rispetto dell’ambiente per far crescere filiere economiche. Alla riunione fondativa del modello dell’Italia Mediana hanno partecipato: Stefano Vinti, segretario regionale Umbria del Prc, Marco Savelli, segretario regionale Marche del Prc, Loredana Fraleone, segretario regionale Lazio del Prc, e Stefano Cristiano, segretario regionale Toscana del Prc. Condividi