Illustrissimo Signor Presidente, le fotografie diffuse ieri con estremo coraggio dalla famiglia di Stefano Cucchi impongono una reazione delle coscienze. Come Lei con la Sua biografia ci ha più volte insegnato, impongono in primo luogo una reazione della coscienza del nostro Paese, Repubblica democratica e antifascista per la cui nascita migliaia di martiri hanno offerto il sacrificio delle loro vite e migliaia di eroi hanno conosciuto la reclusione e l’internamento nelle carceri del regime. Anche in virtù di quel sacrificio, oggi possiamo dire che il tasso di democrazia di un Paese civile si misura dalle condizioni delle sue carceri, dal rispetto che lo Stato assicura a ciascun detenuto. Se leggessimo con questo metro di giudizio la vicenda di Stefano Cucchi, dovremmo ritenere l’Italia un Paese schiavo, servo della barbarie e dell’arbitrio. Le Istituzioni che Lei rappresenta devono reclamare, insieme alla famiglia e insieme ad ogni cittadino democratico, verità e giustizia. Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, affinché sia fatta piena luce su questo episodio drammatico. Affinché noi giovani si possa cancellare questa assurda vergogna di sentirsi italiani. Le porgiamo, ringraziandoLa, i nostri più sentiti saluti antifascisti, Flavio Arzarello Simone Oggionni Stefano Perri Tito Russo Gianluca Schiavon Anna Belligero Danilo Borrelli Giampiero Cesario Paolo Cipressi Francesco D’Agresta Virginia De Cesare Federico Del Giudice Andrea Devoto Mariano Di Palma Alessandro Esposito Andrea Filippini Luna Grassi Matteo Iannitti Giordano Lorefice Daniele Maffione Francesco Maringiò Emanuele Pagano Enrico Pellegrini Angela Rosa Sinisi Alessandro Squizzato Matteo Tanzini Monica Usai Stefano Vitale Condividi