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Perugia e i suoi tifosi non dimenticano Renato Curi. In occasione del 32^ anniversario dalla scomparsa dell’amato campione, la Società biancorossa, in collaborazione con ex compagni di squadra, ha organizzato una messa commemorativa. La funzione, celebrata da Don Francesco, parroco di Castel Del Piano, si è svolta nella zona spogliatoi dello stadio a lui intitolato. Presenti le più alte cariche dirigenziali del Perugia Calcio, Covarelli, De Megni e Marcaccio, mister Pagliari e l’intero staff tecnico biancorosso, una rappresentanza della prima squadra (Menassi, Gatti, Del Sole, Bonomi, Lacrimini e Martini) e quella del settore giovanile. Non potevano mancare, poi, gli amici di sempre: Ceccarini, Marchei e Vannini. Quest’ultimo ha portato i saluti ed i più sentiti ringraziamenti della Signora Clelia, vedova di Renato, impossibilitata per l’occasione a raggiungere il capoluogo umbro. Renato Curi, l'indimenticato campione del Grifo Inizia la sua carriera tra i dilettanti nel Giulianova, con i quali conquista l'approdo in serie C. Dopo una breve parentesi nel Como, scoperto da Ilario Castagner passa al Perugia nella stagione 1974-1975 vincendo il campionato di Serie B e portando i biancorossi per la prima volta in Serie A, segnando anche due reti decisive contro il Verona. La stagione successiva, debutta in A il 5 ottobre 1975 in Perugia-Milan (0-0). Il gol di Curi alla Juve - Il 16 maggio 1976 è proprio una rete del numero otto biancorosso (in Perugia-Juventus 1-0) a decidere la vittoria del campionato del Torino ai danni della Juventus, celeberrima, tra l'altro, la radiocronaca di Sandro Ciotti: «il Perugia è passato in vantaggio, rete di Curi su cross da destra di Novellino niente da fare per Zoff...» alla quale, non prima di aver finito l'intervento, subentra quella di Enrico Ameri: «Scusa Ciotti questo è l'urlo del Comunale di Torino che ha appreso in questo momento la notizia che tu hai dato, ecco l'urlo del Comunale di Torino, sventolio di bandiere del Torino, la linea a Dalla Noce». Nella stagione 1976-1977, con 28 presenze e 8 gol, è determinante per il raggiungimento del sesto posto finale del Perugia, prima delle squadre escluse per la qualificazione alla Coppa UEFA. Il campionato 1977-1978 inizia molto bene per il Perugia e per Renato Curi. Il giovane calciatore, alla sua quinta stagione in biancorosso, si mette in luce con prestazioni sempre più convincenti, al punto che dalle colonne de "La Nazione" alcuni giornalisti chiedono a gran voce che per lui arrivi la prima convocazione in Nazionale. Dopo cinque giornate il Perugia è primo in classifica assieme a Genoa, Milan e Juventus. Il sesto turno di campionato vede di scena al Comunale di Pian di Massiano la partita più importante, una sfida al vertice proprio contro la Juventus. È il 30 ottobre 1977, 30.000 spettatori gremiscono gli spalti. Curi, reduce da un infortunio, ha recuperato appena in tempo per essere della partita. La gara ha inizio alle 14:30 ed il primo tempo trascorre combattutto da entrambe le parti. Nel mentre una fitta pioggia si abbatte sul capoluogo umbro. Alle 15:34, cinque minuti dopo l'inizio del secondo tempo, sugli sviluppi di una rimessa laterale nei pressi del centrocampo, Renato Curi fa uno scatto per raggiungere la palla, ma dopo pochi metri si accascia a terra. Morirà poco dopo, stroncato da un arresto cardiaco, ad appena 24 anni. Oltre che lo stadio di Perugia, anche una squadra porta il suo nome: la Renato Curi Angolana, che milita attualmente in Serie D. Condividi