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PERUGIA - Un gruppo di lavoratori Merloni della Fiom Cgil salirà, lunedì 2 novembre, in cima alla Torre del Campanaccio di Nocera Umbra, emblema cittadino anche nel corso della dolorosa esperienza del terremoto del 1997. Da qui srotoleranno uno striscione che scenderà lungo le alte mura della torre, con la scritta “La Antonio Merloni deve vivere!”. Per la seconda volta infatti, Nocera e tutta la fascia appenninica, sono state colpite da un vero e proprio 'sisma', stavolta di carattere economico e sociale. Il sindacato stima infatti che, se la vertenza Merloni si dovesse concludere in maniera negativa, come gli ultimi sviluppi fanno purtroppo presagire, la perdita occupazionale si aggirerebbe intorno ai 2mila posti di lavoro (1000 dipendenti diretti, 1000 dell'indotto) che si andrebbero a sommare ad altri 1000 derivanti dalla crisi della ceramica, dell'edilizia e del terziario, quest'ultima dovuta in gran parte alla contrazione dei consumi, conseguenza diretta della crisi occupazionale determinata dalle vicende delle Merloni stessa (centinaia di cassaintegrati). “L'iniziativa del 2 novembre – spiega Mario Bravi, segretario generale della Cgil di Perugia – è finalizzata a chiedere al Governo, finora del tutto assente, un impegno diretto a scongiurare effetti economici e sociali devastanti, una 'crisi nella crisi' come l'abbiamo più volte definita, tra le più gravi di tutto il centro Italia”. Bravi ricorda tra l'altro che alcuni mesi fa, in occasione dell'inaugurazione del nuovo tratto stradale della Flaminia, sindacati e istituzioni locali avevano consegnato al ministro ai Trasporti Altero Matteoli un documento unitario proprio per chiedere l'apertura di un tavolo sulla crisi della fascia appenninica. “Ma questa richiesta - sottolinea Bravi – è rimasta lettera morta”. “La scelta del 2 novembre, giorno dei Morti, non è causale – conclude il segretario della Cgil di Perugia – il nostro è infatti un ultimo disperato tentativo di scongiurare la chiusura e quindi la 'morte' di una delle principali aziende della regione. Abbiamo scelto questa data proprio per sfidare un destino che al momento sembra inevitabile”. Condividi