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di Nicola Bossi (blog:nicolabossi@hotmail.com) Un consiglio provinciale monotematico sulla drammatica crisi della Merloni. Lo ha approvato all'unanimità il consiglio provinciale di Perugia, oggi pomeriggio, dopo la presentazione di un ordine del giorno urgente del capogruppo dell'Idv, Franco Granocchia. Il consiglio si svolverà a Nocera Umbra, comune dove è presente lo stabile dell'Antonio Merloni, al quale interverranno le massime autorità umbre e i sindacati. Si vuole fare il punto della situazione dopo che le voci di ieri hanno parlato di mancanza di acquirenti nonostante i bandi pubblicati dai commissari dell'azienda. C'è il rischio del fallimento che manderebbe all'aria tutte le speranze e gli ammortizzatori sociali dei lavotori cassintegrati che stano andando avanti anche con meno di 700 euro al mese. L'obiettivo dell'assemblea straordinaria è quella di creare un fronte compatto per andare in delegazione dal ministro Scajola. Il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi ha espresso il suo apprezzamento per questa decisione del Consiglio Provinciale: “Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare da soli i lavoratori della Merloni di Gaifana e le loro famiglie. La Provincia deve sfruttare il suo ruolo istituzionale per coinvolgere sia le forze produttive del territorio che i sindacati al fine di trovare una soluzione”. Soddisfatto anche Franco Granocchia: “La situazione dell’Antonio Merloni si è ulteriormente aggravata – ha spiegato in aula Franco Granocchia, capogruppo Idv e vice-presidente Consiglio Provinciale – in queste ore dopo che i sindacati hanno lanciato l’allarme di un possibile fallimento per mancanza di acquirenti. E’ necessario che la Provincia di Perugia dia un segnale chiaro a tutte le altre istituzioni umbre al fine di creare un fronte politico forte in grado di stimolare eventuali cordate di acquirenti umbri – per lo stabile di Gaifana – e cercare di tutelare i lavoratori. Chiudere la Merloni di Gaifana, dopo la crisi della ceramica e dell’edilizia, vuol dire affossare il territorio di questa fascia appenninica che da Gubbio passando per Gualdo e Nocera arriva fino a Foligno”. Condividi