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PERUGIA – Ha avuto inizio stamani in Umbria la campagna di vaccinazione contro l’influenza pandemica provocata dal nuovo virus A(H1N1)v. Il primo a sottoporsi alla vaccinazione è stato l’assessore regionale alla Sanità Maurizio Rosi. A questo scopo, insieme ai direttori regionali della Regione Umbria, si è recato al Poliambulatorio di Piazzale Europa, a Perugia, alle ore 11. In questa prima fase, come stabilito dal Ministero della Salute, saranno vaccinati gli operatori sanitari (dipendenti del Servizio sanitario regionale, farmacisti, medici di famiglia, pediatri, medici di continuità assistenziale) e sociosanitari, con particolare attenzione a coloro che sono anche portatori di patologie croniche. Questa misura preventiva, si sottolinea, permetterà di garantire il funzionamento del Servizio sanitario anche durante la fase più acuta della pandemia, assicurando assistenza adeguata a tutti coloro che ne avessero necessità. Saranno vaccinati, inoltre, i bambini e i ragazzi di età compresa fra 6 mesi e 14 anni portatori di patologie che possono predisporre a complicanze in caso di influenza e le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza. In seguito, in base alla distribuzione vaccinale organizzata del Ministero, si procederà alla vaccinazione dei lavoratori dei servizi essenziali, fino al raggiungimento della quota del 14 per cento della popolazione. Ci sarà poi una seconda fase, che presumibilmente non partirà prima di gennaio, in cui saranno coinvolti i bambini e i giovani sani dai 6 mesi ai 27 anni, fino a raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 40 per cento della popolazione. Sono tre, spiegano dalla Direzione regionale, le finalità che si intendono perseguire: garantire la continuità dei servizi, proteggere le persone a rischio e interrompere la catena del contagio. Mentre gli operatori sanitari saranno vaccinati secondo l’organizzazione aziendale di appartenenza, le categorie interessate alla vaccinazione contro l’influenza pandemica A (H1N1)v, nell’ordine stabilito, verranno chiamate o tramite i medici di medicina generale o tramite i pediatri di libera scelta o da un servizio di “call center” appositamente predisposto dalla Regione Umbria. La Direzione regionale alla Sanità e Servizi sociali sottolinea che, pertanto, gli interessati non avranno necessità di prenotarsi invitandoli a non telefonare ai Servizi vaccinali delle Asl. Nella fase successiva, per portare a compimento il piano vaccinale, verrà messo a disposizione un numero verde al quale rivolgersi. Condividi