Il Centro Italia rappresenta una ''unicità virtuosa''. Lo ha detto il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, partecipando a Cagli al tavolo di lavoro di Marche, Toscana, Lazio, Umbria ed Emilia Romagna con i rappresentanti delle giunte regionali, delle Province e dei Comuni interessati.
Secondo Spacca è necessario ''un pensiero strategico unitario tra questi territori: una 'coalizione del Centro'. Qualcosa che consenta di transitare dal concetto di macroregione 'in sé'', come evidentemente il Centro Italia è, a macroregione “per sé'', ossia ad un aggregato in grado di esprimere non solo valori comuni, ma una progettualità condivisa''.
Nelle ''terre di mezzo si guarda forse un po' meno allo Stato come soggetto a cui rivolgere lamentele e chiedere la soluzione dei problemi e un po' più alle istituzioni regionali, con le quali costruire risposte concrete. Proprio un certo livello di fiducia nei soggetti pubblici e nella loro consueta modalità di azione - ha sostenuto il governatore – contribuisce ad arginare le richieste di 'bassa pancia' che si registrano diffusamente in altre aree del Paese (nel Sud come nel Nord), mentre molto meno nel Centro''.
Gli enti territoriali dell'Italia centrale, dunque, hanno responsabilità notevoli. ''Non tanto - ha argomentato Spacca - perché circa i tre quarti del valore aggiunto di questa macroarea si origina sotto la loro diretta amministrazione, ma soprattutto perché possono contribuire alla tenuta di un modello terzo, alternativo a quel dualismo rancoroso del Nord o del Sud che vagheggia soluzioni potenzialmente portatrici di un ulteriore allargamento delle differenze socioeconomiche tra i diversi territori dell'Italia, che mette in campo azioni di tipo rivendicativo, e mina l'unita' del Paese''.
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