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ROMA - Oggi è toccato ai lavoratori umbri, insieme a quelli marchigiani, “prendere possesso” per un giorno di piazza Navona, nel cuore di Roma, per rendere visibile la loro lotta quotidiana contro la crisi, contro i licenziamenti, per la difesa del salario. All'iniziativa promossa dalla Cgil nazionale che vede ogni giorno alternarsi nelle piazze della Capitale presidi di lavoratori in crisi da tutta Italia, c'erano gli operai della chimica ternana, insieme ai metalmeccanici delle Acciaierie, quelli della Merloni e delle Black&Decker. C'erano i lavoratori del commercio e dei servizi, della cooperazione, dell'edilizia. Tutti uniti da un denominatore comune: la sofferenza per una crisi economica che sta colpendo sempre più duramente il mondo del lavoro anche in Umbria, dove sono ormai più di 15mila i lavoratori coinvolti direttamente in processi di crisi aziendale. Il presidio, al quale si è unito in mattinata anche il neoeletto segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è durato per l'intera giornata (con tanto di pranzo al sacco). I lavoratori umbri insieme a quelli marchigiani hanno potuto così testimoniare la loro condizione di forte difficoltà che spesso non trova canali di sfogo. Un dialogo aperto con la cittadinanza sulle tante difficoltà che si attraversano in una fase economica di crisi e su come stia mutando la vita di un paese tra licenziamenti, cassa integrazione e chiusure di aziende. Condividi