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La Fiom Cgil di Perugia ''esprime forte preoccupazione per gli ultimi sviluppi della vertenza Merloni, azienda in amministrazione controllata ormai da oltre un anno, il cui futuro sembra ogni giorno più in bilico''. Il sindacato sottolinea che ''se fino a qualche mese fa c'era qualche manifestazione di interesse per l'acquisizione del gruppo o di singole unità produttive, oggi queste sembrano essere svanite nel nulla''. ''Alla scadenza dei bandi non abbiamo notizia dell'arrivo di offerte concrete ai commissari straordinari - afferma, in un comunicato, il segretario della Fiom di Perugia, Francesco Giannini - e questo riduce ulteriormente le nostre speranze per una possibile soluzione positiva della vertenza. Come se non bastasse, sono scaduti i termini per la restituzione del prestito di 30 milioni di euro concessi da Bruxelles all'amministrazione straordinaria e questo aggrava il rischio che i commissari possano pensare di portare i libri in tribunale, con tutte le conseguenze occupazionali e sociali che ne conseguono''. La Fiom ricorda infatti che in caso di fallimento i 3.500 dipendenti del gruppo perderebbero il posto di lavoro e i benefici derivanti dalla legge Marzano (quattro anni di cassa integrazione, più tre di mobilità): ''per Nocera, per tutta l'area appenninica e per l'Umbria il colpo sarebbe letale'', sottolinea la Fiom Cgil. ''Che nessuno pensi di poter trovare scorciatoie facendo pagare la crisi dell'azienda esclusivamente ai lavoratori che peraltro già la stanno ampiamente pagando'', afferma ancora Giannini. Il sindacato dei metalmeccanici Cgil chiede dunque uno ''sforzo comune a tutti i soggetti istituzionali, sociali e politici, specie sul territorio umbro'', e un ''impegno concreto agli imprenditori che si facciano avanti per non abbandonare al suo destino un grande gruppo industriale italiano''. Condividi