PERUGIA – “i Solisti di Perugia” hanno completato l’opera del “cofanetto” dei tre dischi dedicati a Tomaso Albinoni, per la casa discografica giapponese “Camerata Tokyo”. Con l’ultimo cd, registrato in questi giorni, si completano le due opere del grande compositore violinista veneziano: l’opera 7 e l’opera 9. La registrazione dell’ultimo disco è avvenuta nel complesso museale di Santa Croce ad Umbertide.
I due grandi lavori sono composti di 12 concerti per ciascuna opera e sono stati scritti per diversi organici. I primi due riguardano i concerti per uno e due oboi. Con quest’ultima registrazione si porta a compimento un lavoro imponente.
L’opera 7 e 9 di Tomaso Giovanni Albinoni, pubblicate rispettivamente nel 1716 e nel 1722, caratterizzate da scritture di concerti per organici diversi. Tanto per farsi un’idea: il numero uno per soli archi, il due per oboe e archi, il tre per due oboi ed archi il quattro per archi soli. Organici misti, quindi, nella 7 e nella 9.
Nei due dischi registrati la grande Orchestra ha avuto come solisti musicisti del calibro di Thomas Indermühle, oboista svizzero che ha studiato con Heinz Holliger al Musikhochschule di Freiburg (Germania) e con Maurice Bourgue a Parigi e Jack Tys oboe solista dell’Operà di Parigi.
Il terzo cd, quello ultimato in questi giorni, è, invece, eseguito dai soli archi con le esecuzioni dei Concerti a 5. Cinque parti degli archi contrappuntate con delle fughe. “Il complesso museale dove abbiamo registrato – fa notare Maria Cecilia Berioli, vicepresidente della Associazione de i Solisti – è, oramai, da anni il punto di riferimento della Camerata Tokyo. In quanto si riconosce in questo luogo una acustica naturale davvero eccellente, dove è praticamente annullata la post produzione e i ritocchi di editing audio”. Una nota a margine per questo straordinario luogo d’arte è che la casa discografica giapponese la sceglie anche per effettuare altre registrazioni con altri gruppi europei.
“Noi – dice Berioli – suoniamo e registriamo avendo alle spalle una pala del Signorelli, siamo in un contesto estremamente stimolante dal punto di vista artistico”. Cofanetto pronto, dunque, tra qualche settimana e poi distribuito su scala mondiale: Camerata Tokyo, infatti, distribuisce capillarmente i suoi prodotti su tutto il pianeta, Italia compresa.
Compositore e violinista italiano appartenente alla stagione del barocco veneziano, Tomaso Giovanni Albinoni già in età precoce divenne un bravo cantante e soprattutto un valente violinista.
Diversamente da autori del suo tempo compose in forma indipendente senza cercare mecenati. Fu particolarmente attratto dall'oboe, uno strumento relativamente poco usato in Italia fino ad allora, tanto che il suo è stato il primo concerto per oboe scritto in terra italica. Albinoni dopo aver scritto quattro concerti per oboe da solo (N. 3, 6, 9, 12) compose quattro concerti con due oboi (N. 2, 5, 8, 11) (Op.7) che furono i primi ad essere pubblicati e che riscossero un tale successo che Albinoni ripeté questa formula nel 1722 con l'Op.9.
Albinoni ha contribuito, insieme ad Antonio Vivaldi, a definire quello stile strumentale chiamato “barocco veneziano” che fu poi punto di riferimento per moltissima scuola strumentale europea contemporanea ai due, ma anche successiva nel tempo. “E’ uno stile – spiega Cecilia Berioli – che si riconosce immediatamente all’ascolto, elegante, galante, leggero…lo stile veneziano e che ha in Albinoni e Vivaldi i due padri tutelari”.
Tra le opere registrate da i Solisti di Perugia c’è un Adagio di uno dei Concerti che è stato ripreso da Remo Giazotto – musicologo del ‘900 – dal quale è stata tratta quella composizione nota in tutto il mondo come: “L’Adagio di Albinoni”, che, per altro, fu suonata al funerale di John Fitzgerald Kennedy.
L'autore - Giazotto - dichiarò di essersi limitato a "ricostruire" l'Adagio sulla base di una serie di frammenti di Tomaso Albinoni che sarebbero stati ritrovati tra le macerie della biblioteca di Stato di Dresda – l'unica biblioteca a possedere partiture autografe di Tomaso Albinoni – in seguito al bombardamento della città avvenuto durante la seconda guerra mondiale. I frammenti sarebbero stati parte di un movimento lento di sonata (o di concerto) in sol minore per archi e organo.
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