MILANO - La seconda sezione della Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi nei confronti dell'avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. I giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano hanno confermato anche il risarcimento alla presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile, pari a 250 mila euro. Nello stesso processo era imputato anche Silvio Berlusconi ma la posizione del premier era stata stralciata in conseguenza del lodo Alfano, riguardante le più alte cariche dello Stato e il dibattimento a suo carico era stato sospeso. Dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della consulta, il dibattimento a carico di Berlusconi ricomincerà, anche se davanti a un altro collegio rispetto a quello presieduto da Nicoletta Gandus, che aveva condannato Mills. Questo collegio, infatti, è incompatibile, e di conseguenza si dovrà tenere una apposita udienza nella quale i giudici presieduti da Gandus 'si spoglieranno' del processo che sarà assegnato ad altri giudici. Difficile prevedere i tempi entro i quali ricomincerà il dibattimento per il premier. Naturalmente i difensori di Mills hanno annunciato ricorso alla Cassazione sostenendo comunque che "questa sentenza mette a dura prova la fede nello stato di diritto". Il sostituto Pg di Milano, Laura Bertolé Viale, che ha chiesto e ottenuto la condanna in appello a 4 anni e 6 mesi per l'avvocato inglese David Mills, ha invece lasciato l'aula senza commentare la sentenza. I giudici non hanno dato un termine per il deposito delle motivazioni del pronunciamento. Dovrebbe, quindi, scattare un termine automatico che è di 15 giorni. Condividi