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ROMA - Ieri, venerdì 23 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stato inaugurato a Roma il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana presso il Complesso Monumentale del Vittoriano. “Promosso dal Ministero degli Affari Esteri con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - spiega il presidente Roberto Morroni - ha visto l’impegno ed il coinvolgimento diretto del Museo Regionale dell’Emigrazione ‘Pietro Conti’ di Gualdo Tadino, che ha fornito numeroso materiale video e documentale riguardante l’emigrazione all’estero. Il Museo Nazionale raccoglie documenti originali, fotografie, giornali, lettere autografe, video d'archivio, riviste d'epoca, manifesti, cartoline, oggetti caratteristici: una serie di testimonianze che permettono di ricostruire in modo esaustivo il fenomeno migratorio italiano nelle sue diverse fasi storiche, con attenzione anche alle particolarità regionali.” Presente all’evento una delegazione del Comune di Gualdo Tadino e del museo “Pietro Conti”: il vicesindaco Sandra Monacelli, l’assessore Erminio Fofi, il direttore dell’Isuc Alberto Sorbini e la responsabile didattica Daniela Menichini. Prezioso è stato il contributo del comitato scientifico che ha lavorato al progetto, tra cui Catia Monacelli, direttore del museo Pietro Conti, che spiega: “Allestito secondo un criterio cronologico, il percorso museale si articola in cinque sezioni partendo dall’Unità d’Italia (con alcuni cenni all’emigrazione precedente) fino ai giorni nostri: 150 anni di storia illustrati. Il Museo Nazionale permetterà ai nostri centri regionali una maggiore visibilità e possibilità di comunicare con tutto il resto d’Italia e del mondo. E’ stato particolarmente emozionante incontrare il Presidente della Repubblica, che si è complimentato per l’iniziativa.” “La città di Gualdo Tadino ha contribuito in maniera fondamentale al progetto - aggiunge il vicesindaco e assessore alla cultura Sandra Monacelli - e i rimandi al Museo dell’Emigrazione Pietro Conti nel percorso museale del MEI non possono che renderci ancora di più orgogliosi.” Il percorso si chiude con la sezione sull’attuale realtà degli italiani nel mondo ed il mondo accolto dall’Italia (1977-2008). Vengono qui forniti dati sulle comunità italiane nel mondo: si contano oggi 60-70 milioni di oriundi italiani. Le presenze più numerose si trovano in Argentina (24 milioni), negli Stati Uniti (16 milioni), in Brasile (20 milioni), Canada (1,2 milioni), Australia ( 760 mila) e Uruguay (680.000). La sezione non ignora la realtà attuale degli “emigrati ad alta qualificazione”: circa 50.000 ogni anno. Contemporaneamente, viene sottolineato come l’Italia si sia trasformata, a partire dagli anni '70, in paese d’immigrazione: quasi quattro milioni di emigrati vivono oggi nel nostro Paese. Nella parte finale è stata allestita una biblioteca dove si possono consultare le pubblicazioni dedicate a questo argomento. Hanno fatto parte inoltre del Comitato Scientifico il presidente del Centro Studi Emigrazione di Roma (CSER), Lorenzo Prencipe; la prof.ssa Maddalena Tirabassi, direttore scientifico del Centro Altreitalie sulle Migrazioni Italiane di Torino; il prof. Marcello Saija, direttore della Rete Musei Siciliani di Emigrazione; il dottor Fabio Capocaccia, presidente del Centro Internazionale di Studi sull’Emigrazione di Genova (CISEI); il prof. Franco Salvatori, presidente della Società Geografica Italiana; la dott. Maria Rosaria Ostuni, responsabile scientifico della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana di Lucca; il prof. Matteo Sanfilippo, co-direttore dell’Archivio Storico dell’Emigrazione di Viterbo. Il Museo è diretto da Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando. Condividi